REAZIONE A CATENA
Il rallentamento dei volumi di produzione di Porcia non poteva rimanere senza conseguenze. A livello interno i problemi sono noti: la fabbrica lavora sui turni di sei ore e dall'inizio del nuovo anno non è mai tornata all'orario pieno. E l'azienda ha mosso i suoi passi annunciando le eccedenze sul fronte impiegatizio. Ma paradossalmente è quello che sta succedendo attorno all'Electrolux - e in questo caso non dentro - ad allarmare di più, soprattutto per le ricadute sul tessuto imprenditoriale pordenonese, basato ancora su tante piccole e medie imprese collegate. «Il rallentamento delle lavatrici di Porcia - conferma Gianni Piccinin, sindacalista della Cisl - ha già causato il calo brusco di una parte dell'indotto. E chi può ha già messo in campo lo strumento della cassa integrazione. Le aziende più piccole hanno invece attivato altri ammortizzatori sociali a disposizione. Ad essere penalizzate - prosegue ancora Piccinin - sono maggiormente le piccole aziende artigiane del territorio, che lavorano a stretto contatto con Electrolux». Si parla di decine e decine di realtà, con altrettanti dipendenti che a turno rimangono in cassa integrazione.