Augusto Barbera, chi è il nuovo presidente della Corte Costituzionale: la formazione e la carriera politica

Martedì 12 Dicembre 2023, 15:48 - Ultimo aggiornamento: 16:08

La lettera per l'incarico

«Carissimi colleghi, come il meno giovane tra voi per età e nomina, mi permetto di formulare un auspicio per la elezione del nostro nuovo Presidente. L'auspicio è che si convenga di eleggere Antonio Augusto Barbera - il quale, tra l'altro, è, dopo di me, il meno giovane tra di noi per età e per nomina - Presidente della Corte costituzionale».Comincia così la lettera che il vicepresidente della Corte costituzionale Franco Modugno ha fatto recapitare agli altri giudici prima che cominciasse la riunione del collegio che ha poi eletto effettivamente Barbera all'unanimità. Una missiva fitta di tre pagine, in cui Modugno non si sofferma sulle «grandi doti di Giudice costituzionale e di fine giurista, che noi tutti abbiamo potuto apprezzare nel corso di questi anni di lavoro insieme alla Corte». Ma richiama «notizie e considerazioni che riguardano la figura e la statura culturale di Augusto», a cominciare dagli anni in cui Barbera era assistente di diritto costituzionale a Catania e partecipava anche alla attività della Fuci e dei Giuristi cattolici, passando per l'esperienza di parlamentare per 5 legislature e dell'impegno diretto nelle Commissioni dedicate alle riforme istituzionali. Poi l'impegno nei Comitati per i referendum elettorali, che lo portò infine alla nomina a Ministro per i rapporti con il Parlamento del Governo Ciampi. «Se non che, il mancato voto sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi portò alle dimissioni del Governo - ricorda Modugno - Di qui le elezioni anticipate e la vittoria di Silvio Berlusconi». Barbera non si ricandidò e «riprese il suo posto all'Università di Bologna, dedicandosi interamente alla cattedra di diritto costituzionale con notevole successo nella formazione di allievi. Da allora la sua attività politica è stata marginale: ha contribuito sì alla nascita del Partito democratico, ma senza assumere incarichi politici. Intensa invece è stata la sua attività editoriale, con interviste ed articoli vari, dalla quale è emersa l'autonomia intellettuale che ha sempre contraddistinto la figura di Augusto Barbera». Da Modugno un cenno anche «allo splendido libro che Augusto ha pubblicato nel settembre di quest'anno con il titolo 'Laicita'». In esso è racchiuso l'odierno pensiero di Augusto. Un pensiero che è rivolto a dimostrare la possibilità di una «società liberal-democratica, inclusiva peraltro anche di non poche posizioni delle Chiese» . Il che può avvenire se s'intende sul serio il c.d. principio di laicità, che non è un «principio autonomo», ma corollario di valori liberaldemocratici e personalisti della Costituzione italiana«; insomma »un crocevia tra vari principi«. La laicità dunque non è un principio, bensì un »metodo« , un pò come ho cercato di mostrare a proposito della »ragionevolezza«. Il che unisce, ancora una volta, il pensiero mio a quello di Augusto». Un «gran libro», scrive ancora Modugno, «che, nella sua densità, nell'equilibrio tra l'analisi dei singoli temi e problemi e la sintesi rivolta alla qualificazione della 'laicità come metodò, rappresenta la attuale posizione culturale di Augusto, che non esito a indicare come il più degno e meritevole aspirante alla posizione di Presidente della nostra Corte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA