Attacco Usa in Siria: perché si rischia una guerra “totale”? Cosa può succedere ora? Che ruolo avrà l'Iran? Domande e risposte

Sabato 3 Febbraio 2024, 17:53 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 11:26

Quali sono state le reazioni? I possibili scenari

Dure critiche da Mosca. «Condanniamo fermamente il nuovo palese atto di aggressione americano-britannica contro stati sovrani, chiediamo un'urgente considerazione della situazione attraverso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu», così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova secondo quanto riporta la Tass. «È ovvio che gli attacchi aerei sono specificamente progettati per infiammare ulteriormente il conflitto» ha aggiunto affermando che attaccando «obiettivi di presunti gruppi filo-iraniani in Iraq e Siria, gli Stati Uniti stanno deliberatamente cercando di gettare nel conflitto i paesi più grandi della regione». Mentre la ministra degli Esteri olandese Hanke Bruins Slot, a margine del Gymnich a Bruxelles ha commentato che Stati Uniti «hanno lanciato attacchi» contro obiettivi in Iraq e Siria, ma avevano subito «un orribile attacco ad una base militare» in Giordania, «con vittime. Il presidente Joe Biden aveva detto che avrebbero reagito, con tempi e luoghi» a loro discrezione, ma «ha anche detto che non vogliono escalation. E questo è importante». Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha naturalmente condannato gli attacchi americani, «indicano la continuazione delle politiche sbagliate e fallite degli Stati Uniti nel risolvere la crisi attraverso la forza e il militarismo», ha detto Amirabdollahian durante un incontro con l'inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen Hans Grundberg. «Inoltre, l'approccio militare americano, in particolare gli attacchi Usa-Regno Unito contro gli Houthi yemeniti e la designazione del gruppo come terrorista, ha creato problemi nel trovare una soluzione politica alla crisi nella regione», ha aggiunto. Secondo l'Irna Grundberg, da parte sua, ha sottolineato la necessità di risolvere la crisi sfruttando le potenzialità esistenti nella regione. Sostegno totale dalla Gran Bretagna: «Il Regno Unito e gli Stati Uniti sono solidi alleati, non commenterei le loro azioni, ma sosteniamo il loro diritto a rispondere agli attacchi». Così un portavoce del governo britannico commenta i raid lanciati da Washington contro obiettivi filoiraniani in Iraq e Siria. «Da tempo condanniamo l'attività destabilizzante dell'Iran in tutta la regione, compreso il sostegno politico, finanziario e militare ai diversi gruppi militanti», ha poi aggiunto.

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