Chi ha la possibilità vende casa e cambia quartiere. Anche a costo di svendere la proprietà. Ma per chi non ha alternative, la soluzione è stata invertire la zona notte con la zona giorno. Perché neanche i vetri insonorizzati assicurano il sonno ai residenti di Piazza Bologna. Il quadrante assediato da bande di giovani e studenti che bivaccano fino all'alba tra la piazza e viale Ippocrate, un nuovo punto di ritrovo dove locali e pub attirano nel fine settimana comitive rumorose. Resta il problema delle notti insonni per chi vive nel quadrante e l'ultima speranza, ma anche in questo caso solo per chi può sostenere economicamente le spese di una ristrutturazione, è quella di spostare le camere da letto con gli affacci verso i cortili interni delle palazzine.
«Solo per un puro caso - spiega Emanuele Iannuzzi, residente e rappresentante del comitato di quartiere Piazza Bologna - nel mio appartamento la zona notte è verso l'interno del palazzo e dunque non affaccia su strada.
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LA PROPOSTA
È stato proprio il comitato di quartiere di Piazza Bologna a proporre la cancellata per arginare i bivacchi notturni nel cuore del quartiere. La proposta era stata avanzata nel 2012. Il municipio aveva stanziato anche 300 mila euro per la realizzazione della recinzione anti-bivacco di circa 2mila metri quadrati. La procedura era stata avviata fino a uno stop burocratico e amministrativo. Così come per Piazza Vittorio o i giardini di Villa Massimo, sarebbe poi stato nominato un custode volontario per aprire durante le ore diurne lo spazio.
Una soluzione che era stata promossa dagli stessi residenti nel tentativo di arginare il fenomeno sempre più frequente, dei ritrovi senza regole. Tra polemiche e perplessità: «Chiudere la piazza è un fallimento» aveva ammesso Iannuzzi rilanciando l'idea all'indomani dell'ennesimo week end di passione: «Ma non ci sono alternative per disciplinare la piazza che nella notte è terra di nessuno. Il problema non sono solo i ragazzi che nel fine settimana la trasformano addirittura in una discoteca a cielo aperto. Ma anche ritrovo di barboni e senza fissa dimora».