Roma, le ville dei Casamonica, ecco il dossier dei vigili: «Demolizioni mai fatte»

Venerdì 11 Maggio 2018 di Alessia Marani
Roma, le ville dei Casamonica, ecco il dossier dei vigili: «Demolizioni mai fatte»

Padroni del quartiere, liberi di tirare su muri, fabbricati e solai senza chiedere niente a nessuno. Di aprire cancelli e passi carrabili, inglobando persino marciapiedi e fermate dell'autobus. Indisturbati. I primi abusi edilizi alla Romanina a nome Casamonica e dei parenti Spada e Spinelli, registrati dalla polizia municipale del Tuscolano risalgono già al lontano 1980 fino all'ultimo intervento del 7 marzo scorso, come si legge nel report depositato ieri in Campidoglio. Motivo? Un «cambio di destinazione d'uso a residenziale di un garage di 100 mq, la realizzazione di un portico, la costruzione in muratura di 118 mq e tettoia», in via Baccarini 52 a carico di Adele, Consilio e Nando Casamonica. «Le opere sono risultate ultimate e utilizzate per uso abitativo, si stanno redigendo gli atti per la denuncia in Procura», annotano gli agenti. Nessuno le aveva fermate.

L'elenco degli abusi è fitto, tre pagine per sole due strade, via Barzilai - la stessa del Roxy Bar, dove a Pasqua si è consumato il pestaggio del titolare e di una disabile - e via Domenico Baccarini. Irregolarità censite a cui sono seguiti ordini di demolizione mai eseguiti. La prima a finire nell'elenco del Reparto Edilizia del VII Municipio è l'abitazione di Maria Spada coniugata Casamonica in via F. Di Benedetto 64, ora via Baccarini 52. Dall'80 all'82, i vigili rilevano: un manufatto abusivo di 150 mq, un ampliamento di 90 (prima sequestrato e poi dissequestrato) un locale di 54, una sopraelevazione (primo piano), portico e sottotetto, un manufatto a parte di 62 mq. «Per le citate opere - si legge - sono state emesse ordinanze sindacali di demolizione nel 77 (addirittura, ndr) e nell'87». Carta straccia.

LE SEGNALAZIONI
Nell'84-86-88-89 sul conto di Francesca Casamonica, via Baccarini 52, si rilevano il sequestro di un capannone di 140 mq e di un gazebo di 150, l'abuso di una piattaforma 6x6 e di una tettoia. «Non sono state riscontrate comunicazioni all'autorità giudiziaria». Un'ordinanza di demolizione e sequestro viene emessa anche nel 90 per Consilio Casamonica per «un muro in blocchetti e una piattaforma box ricovero cavalli». Nel maggio 94 l'Edilizia si accorge della realizzazione di un manufatto di mq 110 in via Baccarini 50 e notifica una sospensione dei lavori a Loreta Casamonica. Di nuovo al civico 52, nel 97 vengono contestati altri abusi ad Adele: le opere (si stava costruendo un piano di 120 mq) vengono sequestrate. Questa volta i vigili segnalano che «la determinazione di demolizione è stata eseguita il 5/9/'97» e aperto un procedimento penale. Marzo del 2000, viene emesso un nuovo atto di demolizione (invano) a Enrico Casamonica per «un locale di 18mq x 3».

L'opera non viene sequestrata, si legge, «per lavori sospesi». Nel 2005 altra segnalazione di abusi al civico 58 non sottoposte a sequestro «in quanto già ultimate». Ma ad avere fatto infuriare i residenti della Romanina è stato soprattutto l'abuso commesso al civico 116 di via Barzilai, accertato dalla Municipale «il 30/9/2009 a carico di Spinelli Antonietta e Di Silvio Dante». In pratica è stato alzato un muro di recinzione in tufo che si è mangiato un metro di marciapiede, «il palo della fermata bus spostato per fare spazio al muro», dicono gli abitanti. «In data 10/2/2011 è stata emessa determinazione dirigenziale alla quale non hanno ottemperato», si legge nel report. Ma come mai le demolizioni non sono state effettuate?

Prova a spiegarlo Monica Lozzi presidente del VII. «Dovrebbero agire gli stessi privati, se loro non lo fanno interviene l'amministrazione - dice - questi abusi sono censiti da decenni senza che un ufficio si prendesse la responsabilità di agire. Così lo scorso anno abbiamo aperto l'ufficio demolizioni. Ma in tutto il Municipio abbiamo 9.000 atti in lavorazione di questo tipo e i fondi sono pochi, quest'anno 200mila euro. Stiamo dando la priorità agli abusi su aree pubbliche, i cosiddetti articoli 21». Anche sul marciapiede di via Barzilai? «Sarà la priorità».
 

Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 11:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA