Tilt sotto al Ministero delle Infrastrutture dove i manifestanti si sono riuniti in concomitanza con l'incontro programmato con il ministro Maurizio Lupi e il sindaco di Roma, Ignazio Marino. A causa della manifestazione sono state chiuse al traffico dalla polizia municipale tutte le strade di accesso a Piazzale di Porta Pia. Davanti al ministero sono schierati mezzi della polizia, i manifestanti continuano ad urlare slogan, ritmati dai tamburi: 'Casa subito'. «Buffoni», «Ladri», «Vergogna».
Un gruppo di manifestanti è rimasto in presidio a Porta Pia da sabato, quando a sfilato per le strade della capitale il corteo di collettivi, movimenti per il diritto all'abitare e No-Tav. Alcuni manifestanti si sono riuniti anche sotto il monumento al Bersagliere. Nel parcheggio adiacente al Ministero, dove sono state collocate le tende, sventolano le bandiere dell'ASIA Usb e una dei No-Tav. L'area è presidiata dalle forze dell'ordine. Il sindaco di Roma Ignazio Marino è arrivato in sella alla sua bici e ha salutato i manifestanti. «Dacci una casa», «Casa subito», «Occupiamo tutto», i cori rivolti dai manifestanti all'indirizzo del primo cittadino.
Intanto sono fissati per mercoledì prossimo, 23 ottobre, gli interrogatori di garanzia delle sei persone, quattro uomini e due donne, fermate durante gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine avvenuti sabato scorso a Roma. Per i sei indagati, detenuti a Regina Coeli e Rebibbia, il pm Luca Palamara ha chiesto la convalida dei fermi e la contestuale emissione dell'ordinanza di custodia cautelare. I reati contestati, a seconda delle posizioni, vanno dalla resistenza aggravata a pubblico ufficiale alle lesioni.