Vaccini, l'Accademia dei Lincei: favorevoli all'obbligo a scuola

Giovedì 18 Maggio 2017
Vaccini, l'Accademia dei Lincei: favorevoli all'obbligo a scuola
L'Accademia dei Lincei ha espresso «parere favorevole rispetto all'obbligatorietà delle vaccinazioni per accedere a scuola, a salvaguardia del diritto all'istruzione e alla vita di relazione anche dei bimbi più fragili». La posizione è contenuta in un Rapporto approvato all'unanimità intitolato "I Vaccini", su efficacia e sicurezza delle vaccinazioni.

Il documento è stato realizzato da un gruppo di esperti costituito da Guido Forni, Alberto Mantovani, Lorenzo Moretta e Giovanni Rezza. Il Rapporto, spiega una nota dell'Accademia, «ribadisce l'importanza di questo fondamentale strumento di prevenzione per la salute dell'individuo e della comunità. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, i vaccini salvano 2,5 milioni di vite all'anno: 5 vite ogni minuto. Eppure i vaccini sono stati e continuano ad essere oggetto di notizie false: tra i falsi miti che più fanno paura alle persone, tenendole lontane dalle vaccinazioni, l'associazione tra vaccini e autismo».

L'Accademia dei Lincei sottolinea anche «come il nostro Paese abbia dato un contributo straordinario dal punto di vista della ricerca scientifica nel settore dell'immunologia e dei vaccini, della produzione industriale e della implementazione di politiche vaccinali efficaci su scala nazionale e globale». Proprio per questo il documento dell'Accademia «si rivolge anche ai problemi di salute dei Paesi più poveri, documentando come, nonostante i progressi fatti e l'impegno del nostro Paese, ancora muoiano nel mondo 1,5 milioni di bambini perché non hanno accesso ai vaccini più elementari».

«Non utilizzare a dovere i vaccini è un delitto», insiste l'Accademia dei Lincei nelle conclusioni del Rapporto. «Sulla sicurezza dei vaccini a nostra disposizione - si legge nel documento - sono disponibili dati scientifici affidabili: i possibili effetti collaterali sono noti, sono in genere lievi e temporanei, e i benefici superano di gran lunga i possibili rischi. La sfida che abbiamo davanti è non lasciarci disorientare dalle menzogne che dilagano purtroppo anche grazie ad Internet, e utilizzare i vaccini e anche promuoverne la diffusione».

«È un errore gravissimo - continuano gli accademici - pensare che non ci sia motivo di vaccinarsi contro
malattie prevenibili perché quasi debellate nel nostro Paese. Molti agenti infettivi restano in circolazione in alcune parti del mondo, e la globalizzazione, con i viaggi all'ordine del giorno, i flussi migratori e le sacche di povertà, rende la vaccinazione lo strumento fondamentale per la difesa della salute di tutti».

Le vaccinazioni rappresentano «un diritto per la protezione della propria salute e anche un dovere di protezione nei confronti della popolazione più fragile ed è per questo che ogni misura che non preveda un rapido ritorno all'obbligo vaccinale, ad esempio sanzioni pecuniarie per i genitori che non intendono vaccinare i propri figli, non appare risolutiva per affrontare in modo efficace l'attuale drammatica situazione». Lo afferma l'Istituto superiore di sanità (Iss). «Elevate copertura vaccinali sono importanti, innanzitutto, per proteggere coloro a cui viene somministrato il vaccino e, indirettamente, attraverso l'effetto gregge, coloro che, per problemi specifici come immunodepressione, età o patologie, non possono essere vaccinati o non rispondono alle vaccinazioni. In particolare - avverte l' Iss - la presenza di bambini non vaccinati in ambito scolastico rappresenta un rischio per sé stessi e per i bambini più fragili, che possono essere esposti a malattie infettive particolarmente contagiose che possono mettere a rischio la loro salute anche con effetti gravissimi e persino letali». 

«Siamo in emergenza. Serve l'obbligo di vaccinazione per iscrizione a scuola». Così, Roberta Siliquini, presidente del Consiglio Superiore di Sanità interviene del dibattito sui vaccini. «Oggi siamo in una situazione di emergenza,
peraltro purtroppo prevista da tempo. Le coperture vaccinali sono ben al di sotto del 90% (quando il livello per garantire l'immunità collettiva è del 95%). Malgrado tutte le attività di sensibilizzazione e di offerta attiva svolte in questi anni con estrema abnegazione e professionalità dai servizi di prevenzione e dai pediatri, malgrado anche gli interventi sanzionatori degli anni scorsi che non hanno sortito alcun effetto».

«Le sanzioni - continua Siliquini - non proteggono la salute ed è specifico dovere di un Paese civile proteggere la vita di chi non si può vaccinare. Un bambino morto per una malattia infettiva non ha purtroppo più alcun diritto, tantomeno quello allo studio. Era suo diritto essere protetto. È per questo fondamentale riaffermare che l'eliminazione e la riduzione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino rappresenta una priorità per il nostro Paese, da ottenere attraverso strategie efficaci e omogenee da realizzare sul territorio nazionale».

Il Comitato nazionale di Bioetica presso la presidenza del Consiglio dei ministri, «sempre estremamente attento alla libertà di scelta - ricorda - ha recentemente ritenuto di dover approvare una mozione sui vaccini che recita: è necessario porre in essere, in caso di situazioni di allarme, azioni ripetute e adottare provvedimenti di urgenza-ed eventuali interventi legislativi-necessari a ripristinare o raggiungere un livello accettabile di sicurezza sanitaria ottenibile mediante il mantenimento di elevate coperture vaccinali».
 
Ultimo aggiornamento: 21:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA