Milleproroghe, stop multe ai No vax e riapertura termini della Rottamazione quater. Il caso delle università telematiche

Il decreto con lo stop sul 110% arriva in Senato. Testo blindato, andrà convertito entro il 27 febbraio

Sabato 3 Febbraio 2024 di Andrea Bassi e Michele Di Branco
Milleproroghe, stop multe ai No vax e riapertura termini della Rottamazione quater. Il caso delle università telematiche

Stop fino a fine anno delle multe a carico dei no vax, semplificazioni fiscali per gli autonomi e riapertura dei termini della Rottamazione quater per i ritardatari. Ma anche un emendamento a favore delle Università on line che è già diventato un caso. Entra nel vivo l’esame del Milleproroghe che dovrebbe arrivare in aula Camera il 12 febbraio prossimo.

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Il provvedimento è all’esame della commissione Affari costituzionali e bilancio e, all’inizio della prossima settimana, la maggioranza dovrà trovare una sintesi sugli emendamenti.

Multe ai no vax

Appare probabile uno slittamento, da giugno a fine 2024, dei termini per il versamento della sanzione da 100 euro, introdotta a inizio del 2022, per sostenere e rilanciare la campagna vaccinale.  La penale si applica agli ultracinquantenni che non si erano vaccinati durante la pandemia.

In ballo ci sono 1,5 milioni di sanzioni per un incasso di 150 milioni. In tema fiscale la Lega preme per estendere alle partite Iva con un giro d’affari superiore ai 140 mila euro la possibilità di spalmare i versamenti delle imposte su 12 mesi.

Rottamazione quater

Conferme sul fronte della Rottamazione quater. L’idea allo studio è di dare tempo ai contribuenti fino al 28 febbraio per pagare le prime due rate, scadute il 31 ottobre e 30 novembre 2023, ed essere così riammessi. La normativa prevede che i benefici della definizione agevolata vengano meno in caso di omesso, insufficiente o tardivo (superiore ai 5 giorni) pagamento. Già a dicembre con il decreto anticipi, l’esecutivo aveva concesso una mini-riapertura dei termini, fino al 18 dicembre, per pagare il dovuto senza sanzioni né interessi di mora. Sono tre milioni i contribuenti che hanno fatto domanda per la rottamazione quater, con la possibilità di pagare in un’unica soluzione (entro il 31 ottobre 2023) o in massimo 18 rate consecutive: le prime due, le più corpose, sono il 10% dell’intera somma; le successive (con scadenze 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno) di pari importo.


IL PASSAGGIO
Intanto nel Milleproroghe scoppia il caso dell’emendamento salva-Università telematiche. O meglio, sarebbe forse meglio dire, salva-profitti per gli atenei on line. Nella sostanza il comma si limita a posticipare di un anno, una norma che dovrebbe essere in vigore già dal 2012 e che obbliga le università telematiche ad adeguarsi agli stessi standard qualitativi degli atenei classici, che sono molto stringenti. Uno dei principali indicatori per misurare la qualità della proposta formativa è il rapporto tra il numero di docenti e quello di studenti all’interno dei corsi. Secondo il monitoraggio dell’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario vigilata dal ministero dell’Istruzione e del merito, le università tradizionali hanno messo a disposizione un docente ogni 28,5 studenti in media, mentre negli atenei telematici il rapporto sale a 384,8 studenti per ogni professore. Questo, insomma, determina costi inferiori e ricavi decisamente più alti per la stessa tipologia di corso ed è indubbio che a risentirne sia la qualità della formazione. 


La disparità nei requisiti ha da tempo acceso un campanello d’allarme anche del’Anac, l’Autorità anticorruzione, che ha chiesto di rendere omogenea la disciplina applicabile alle università on line con quella degli atenei classici. Esattamente l’opposto di quanto avverrebbe se l’emendamento proposto al milleproroghe ricevesse il parere favorevole del governo e fosse approvato. 
 

Ultimo aggiornamento: 21:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA