Ora l’accusa è pesantissima. E pesa come un macigno su Simone Gresti, rimasto sempre l’unico indagato nell’inchiesta avviata dalla procura di Ancona per cercare di risolvere il giallo attorno alla scomparsa della 27enne romena Andreea Rabciuc.
Andreea Rabciuc, l'autopsia
Il professor Adriano Tagliabracci dell’ospedale di Torrette dovrà analizzare le ossa, i filamenti dei capelli, estrapolare il Dna e cercare di risalire alle cause della morte. Ma non solo: verificare anche il periodo del decesso e se il corpo sia stato spostato. Perché questo è un altro capitolo del giallo. Stando a quanto emerso finora, in quel casolare si erano concentrate le prime ricerche degli investigatori. Le ossa erano in una parte diroccata della casa, pericolante e con il tetto quasi a ridosso del pavimento. Una situazione al limite, tanto che la legnaia aveva la porta sbarrata ed era accessibile agli estranei solo da una finestra rotta sul retro, che dà in aperta campagna. Le ipotesi sono due: o le ricerche non si erano soffermate su quella stanza, oppure il cadavere è stato trasportato lì in un secondo momento.
I rilievi
Ieri, intanto, sono proseguiti i rilievi nel casolare e continueranno anche oggi. A partecipare, oltre ai carabinieri, al pm e al consulente informatico Luca Russo, anche i rappresentanti della difesa di Gresti: l’avvocato Emanuele Giuliani e Andrea Ariola, titolare dell’agenzia Servizi Investigativi, i quali hanno eseguito i loro accertamenti con tanto di reportage fotografico dell’area.
Il 44enne ha sempre respinto le accuse: non ha fatto del male ad Andreea. Si è detto «devastato» dalla notizia del rinvenimento delle ossa. Credeva la ragazza ancora viva. La mattina del post party c’era stata una discussione, l’ennesima. «Poi lei si è incamminata sulla Montecarottese», la versione del fidanzato, che si era tenuto il cellulare della 27enne, cancellando parte del contenuto e consegnandolo ai carabinieri qualche giorno dopo. Con l’avvio dell’inchiesta, le prime ipotesi di reato: il sequestro di persona e lo spaccio, riconducibile - sospetta la Procura - proprio alla notte del festino.