«Così proveremo che non è stato Giosuè»

Domenica 9 Aprile 2017
«Così proveremo che non è stato Giosuè»
È il momento della difesa. Dopo l'esame di Giosuè Ruotolo, che ha richiesto due faticose udienze, domani in Corte d'assise saranno esauriti i testimoni citati dalle parti civili e cominceranno le audizioni di investigatori, militari, amici ed ex partner di Trifone Ragone e Teresa Costanza.
L'obiettivo degli avvocati Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito è dimostrare che il 27enne di Somma Vesuviana la sera del 17 marzo 2015 si è allontanato dal parcheggio qualche decina di secondi prima che i fidanzati fossero uccisi. Che il suo scarso senso dell'orientamento gli ha fatto imboccare la strada più lunga per raggiungere il parco di San Valentino, dove poi è stata ritrovata l'arma del delitto. Che non ci sono stati attriti con Trifone, nè pestaggi che potessero giustificare la vendetta ipotizzata dalla Procura, perchè nessuno avrebbe visto lividi o labbra spaccate sul volto di Ruotolo. E che il 27enne, cintura nera di Kung fu, sarebbe stato in grado di difendersi in caso di aggressioni.
La difesa cercherà di indicare alla Corte ulteriori piste investigative, già percorse dai Carabinieri e accantonate perchè non hanno trovato alcuno sbocco. È per questo che sono state citate due ex fidanzate di Ragone: quella storica e una brasiliana incontrata a Pordenone. Domani sarà sentita Lugenzia Pavone, che con Trifone ha avuto una relazione durata dal 2006 al 2013. Tutto finì per gelosia, per i tradimenti di Trifone e le sue esibizioni nei locali notturni all'insaputa della giovane di Adelfia. La sua testimonianza si incrocerà con quella di una ragazza brasiliana che aveva avuto una relazione con Ragone quando era ancora impegnato con Lugenzia. Sentita dagli investigatori in fase di indagine, aveva riferito che Trifone non lasciava la fidanzata di Adelfia perchè era stato minacciato dal padre. Al funerale - hanno raccontato i commilitoni di Ragone - Lugenzia piangeva: disse che, nonostante tutto ciò che lui le aveva fatto, gli voleva ancora bene.
Sfileranno ancora militari del 132° Carri di Cordenons che riferiranno sul rapporto tra vittima e presunto omicida. Saranno sentiti gli ex datori di lavoro di Teresa Costanza e alcuni investigatori.
Infine, sarà sentito un tecnico federale della pesistica, Luigi Grando, citato dalle parti civili. È stata una delle ultime persone a vedere, il 17 marzo, Trifone e Teresa ancora vivi.
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