Un super microscopio per la ricerca pediatrica

Giovedì 22 Novembre 2018
SANITÀ
PADOVA L'infinitamente piccolo al servizio della ricerca pediatrica. Al piano interrato della Torre eretta dalla Fondazione Città della Speranza in zona industriale sorgerà un laboratorio di microscopia unico, con tecnologie ottiche ed elettroniche: dentro, un microscopio hi-tech da 600mila euro acquistato da EcamRicert srl, due microscopi della Fondazione Città della Speranza più attrezzature che la EcamRicert ha fatto proprie rilevando due rami d'azienda della tormentata Veneto Nanotech.
FUSIONE
In tutto, un laboratorio-gioiello del valore di oltre un milione di euro. EcamRicert è una realtà attiva nel settore analisi, certificazioni e prove di laboratorio nata dalla fusione di Ecam e Ricert. Il laboratorio Ecam nasce 30 anni fa per il monitoraggio delle acque potabili e minerali, con l'obiettivo di trattare le problematiche legate alla depurazione delle acque industriali e civili. Poi la struttura amplia le proprie competenze alle analisi per lo smaltimento dei rifiuti, al controllo dell'aria e delle emissioni, alle indagini chimiche e batteriologiche, con servizi di supervisione per i settori alimentare, farmaceutico e cosmetico.
Ricert, invece, prende avvio nell'98 con lo scopo di controllare la qualità di laterizi, materie prime e prodotti finiti nei materiali da costruzione, quindi si amplia introducendo competenze nei settori calcestruzzi e acciai, geotecnica classica e stradale. Nel 2011 Ecam acquista la proprietà del laboratorio Ricert fondendo le attività, gli obiettivi, i sogni in comune, e pure il nome: ecco EcamRicert. Ceo di quest'ultima è Andrea Camporese (past president della Fondazione Città della Speranza) che detiene l'80% delle azioni, il rimanente 20% è nelle mani di Franco Masello, fondatore della Città della Speranza e past president della Fondazione.
SPESE
EcamRicert con uno dei due rami d'azienda della fu Veneto Nanotech oggi occupa 300 metri quadrati di un costruzione a fianco della Torre della Ricerca pediatrica, di proprietà della stessa Fondazione (e da lei totalmente finanziata nell'acquisto) che Camporese e Masello, imprenditori vicentini, hanno preso in affitto dalla stessa Fondazione Città della Speranza (il cui presidente è Stefano Galvanin). Una commistione che ha innescato una polemica sulla quale i due protagonisti gettano abbondante acqua sul fuoco. Perchè il costo di locazione è identico, giurano entrambi, a quello che pagano le altre realtà private che occupano due piani della vicina Torre. A differenza della Torre, nuova di zecca, la struttura adiacente è vecchiotta ed è stata rimessa a nuovo, tra l'altro, a spese di EcamRicert. «La polemica è strumentale, non corrisponde assolutamente al vero, ci dev'essere - commenta Camporese - qualcuno che ci vuole male, c'è della cattiveria in giro ma mi interessa relativamente anche se dispiace che le cose vengano rovesciate. Stiamo comprando, ho già mandato via l'ordine e lo installeremo a febbraio, un microscopio da 600mila euro. Oggi (ieri, ndr), è partito dalla Fondazione Città della Speranza pure l'ordine per altri due microscopi e così otterremo un laboratorio unico nel suo genere». Ancor più determinato Masello: «Le voci che girano sono balle. Oltre a pagare il medesimo affitto degli altri, diamo in utilizzo un laboratorio che altrimenti la Fondazione avrebbe dovuto comprare perchè ne è sprovvista. Fondamentalmente facciamo sinergia. Questa è la sacrosanta verità: i microscopi supporteranno l'attività di ricerca pediatrica». I vertici della Città chiariscono che la Fondazione Cariparo, tirata in ballo nella polemica, non ha mai dato soldi per edificazioni, finanzia piuttosto alcuni progetti di ricerca portati avanti all'interno della Torre.
Federica Cappellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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