Pastiglia di droga, sviene in classe

Venerdì 31 Marzo 2017
Pastiglia di droga, sviene in classe
Ancora droga in classe, con una ragazza di 14 anni che si è sentita male a scuola dopo aver ingerito una pastiglia di sostanza stupefacente e ha accusato subito dopo un malore tanto da rendere necessario il suo ricovero all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Ancora da chiarire tutti i contorni della vicenda su cui gli inquirenti, i carabinieri della Compagnia di Udine, comandati dal maggiore Alberto Granà, mantengono il massimo riserbo. Da quanto si è potuto apprendere, la ragazza, una giovane di nazionalità italiana, ha avuto un mancamento mentre era a scuola, problema che è insorto dopo aver inghiottito una pasticca. Non si sa, al momento, di che tipo di sostanza si tratti, se di ecstasy o altro genere di composto psicotropo. Non è ancora chiaro, poi, da chi abbia avuto la droga la studentessa. Parrebbe certo che a fornirgliela sia stato un amico, o un'amica, che frequenta lo stesso istituto educativo. Siamo in una scuola di un popoloso comune alle porte di Udine. A notare che la 14enne sta male, poco prima di mezzogiorno, sono compagni e insegnanti. Tutti reagiscono in tempi molto rapidi, come sono molto celeri i soccorsi, che le salvano la vita. Accolta in ospedale, la 14enne viene assistita tempestivamente e, nel pomeriggio, le sue condizioni di salute migliorano. Intanto i carabinieri informano l'autorità giudiziaria e parte l'indagine per capire dove la ragazza abbia reperito la pasticca. Pare che la cessione della sostanza stupefacente sia avvenuta all'interno della scuola. Ieri sono stati eseguiti i primi accertamenti. Non è il primo caso di spaccio e consumo di droga in classe in provincia di Udine, nonostante la costante collaborazione che l'Arma dei carabinieri ha stretto da tempo con i dirigenti di tutti gli istituti educativi attraverso incontri con gli alunni e con un fattivo supporto ai docenti che si trovano a fronteggiare situazioni di grave difficoltà come questa. Non è soltanto la droga tra i banchi a mettere in allerta le forze dell'ordine e gli insegnati ma anche il disagio giovanile che sfocia, a volte, nell'autolesionismo.
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