Europee, sfida a Nordest. Pd, Viola si sfila, Zan in pista, Zanoni e Moretti sperano.Corsa a quattro per un posto

Venerdì 8 Marzo 2024 di Alda Vanzan
Antonella Viola e Alessandra Moretti

VENEZIA - «Non c’è nulla di vero». Così l’immunologa Antonella Viola liquida le indiscrezioni su un suo impegno in politica, per la precisione capolista alle elezioni Europee dell’8 e del 9 giugno per il Partito Democratico. Il nome della biologa e divulgatrice scientifica padovana circolava già da un pezzo, ma le voci sono aumentate dopo che ha partecipato a un convegno sulla sanità organizzato il mese scorso a Milano dal Pd. Da Roma, poi, sono giunte altre indiscrezioni e cioè che la segretaria Elly Schlein vorrebbe cinque donne capolista per le Europee, con l’obiettivo di far prendere al partito il 22 per cento dei consensi. Tra le papabili della cinquina ci sarebbero Cecilia Strada, figlia di Gino e a sua volta ex presidente di Emergency, a Nordovest, mentre a Nordest ci sarebbe Antonella Viola, l’immunologa padovana star del periodo Covid e poi al centro di un dibattito sulle abitudini alimentari (ha detto di essere tornata in forma con il digiuno intermittente e di aver abolito il vino: «È cancerogeno»). Tant’è, l’interessata ha smentito di voler volare a Bruxelles.
Nel Pd, tra l’altro, tiene banco la scelta della segretaria Schlein di candidarsi in tutte le circoscrizioni, ma solo in terza posizione (anche se in pochi ci credono). Se così fosse, per il principio dell’alternanza - una donna, un uomo - l’uscente Alessandra Moretti si troverebbe quinta in lista dopo Antonella Viola (o chi sarà per lei), Stefano Bonaccini, Elly Schlein e Alessandro Zan. Ma partiamo dai dati certi: nel 2019 il Pd ha eletto nella circoscrizione Nordest e cioè Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, 4 europarlamentari: Carlo Calenda (con 276.413 preferenze), l’emiliana Elisabetta Gualmini (77.5767), Paolo De Castro (52.254) e la vicentina Alessandra Moretti (51.234).

Calenda ha poi lasciato il Pd, ha fondato Azione e nel 2022 è stato eletto senatore, lasciando il seggio di Bruxelles al primo dei non eletti del Pd, il vicentino Achille Variati. Quest’ultimo ha già annunciato che non si ricandiderà. Quindi gli uscenti potenzialmente in corsa sono tre: Gualmini, De Castro, Moretti. Le stime? Per il Veneto sicuramente un eletto, se va bene due. I nomi?


I PAPABILI
Premesso che ufficialmente la segretaria nazionale non ha ancora deciso se (ed eventualmente in che posizione in lista) correre, l’attenzione è più che altro concentrata su Stefano Bonaccini: il presidente dell’Emilia-Romagna, dove è stato rieletto il 26 gennaio 2020, farebbe volentieri un altro giro in Regione, ma sulla possibilità che il Governo accordi il terzo mandato ci sono sempre meno speranze. Bonaccini potrebbe quindi candidarsi in Europa, ma porterebbe l’Emilia Romagna al voto anticipato - anche se, tutto sommato, per pochi mesi. In ogni caso dovranno individuare un suo successore in grado di confermare la guida della Regione. Restando agli emiliani, punta sicuramente al bis Elisabetta Gualmini, mentre la posizione di Paolo de Castro non è chiara. Certo che se si candiderà Bonaccini, per lui la riconferma sarà più difficile.
Schlein a parte (che comunque poi si dimetterebbe), tra i possibili candidati a Nordest circola il nome di Annalisa Corrado, “ingegnera meccanica, ecologista, ecologista inquieta”, come ama definirsi, che dall’aprile 2023 è in segreteria nazionale del Partito Democratico con deleghe alla conversione ecologica, al clima, alla green economy e all’Agenda 2030.
E veniamo ai veneti. Se Alessandra Moretti punta alla riconferma, la new entry sarebbe il deputato padovano, componente della segreteria di Elly Schlein con la delega ai diritti, Alessandro Zan. Aspirano a volare a Bruxelles l’ex parlamentare veronese Alessia Rotta e il consigliere regionale trevigiano Andrea Zanoni. Quest’ultimo era già stato all’Europarlamento dal 2011 al 2014, subentrato a Luigi De Magistris, come indipendente nella lista Italia dei Valori, e ora si trova al centro della polemica sul dossieraggio, unico del Pd - a quanto pare - a essere stato spiato.
 

Ultimo aggiornamento: 16:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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