VENEZIA - «Ci sono due città nella stessa città: quella dove convergono i turisti e quella dove la gente vive». I preti veneziani non sono per niente sorpresi dai dati sulla presenza dei residenti in centro storico, che vedono primeggiare i sestieri di Cannaregio e Castello e registrano il crollo in quello, centralissimo, di San Marco. I dati, pubblicati nella tabella a fianco, cristallizzano a ieri la crisi di residenti che ha portato il centro storico a scendere sotto quota 54mila (ieri erano 53.979).
SAN MARCO
«Gli anziani regalino le case alla parrocchia e noi le affitteremo a prezzi calmierati ai giovani perché tornino a vivere qui», provoca, ma neanche troppo, don Antonio Biancotto, parroco di San Silvestro e San Cassiano nel cuore di Rialto, sestiere di San Marco, dove i residenti sono meno di Murano. «Purtroppo - aggiunge - la mancanza di nascite sta determinando il crollo totale dei numeri. Basta controllare i registri parrocchiali: in un anno i funerali sono il doppio dei battesimi». Per il sacerdote «è inutile girarci attorno. Le politiche per la residenza non le fa il Comune, le fanno i veneziani che per primi aprono bed&breakfast dappertutto. Adesso anche l'ex sede del Catasto viene destinata ad uso ricettivo»...
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