VENEZIA - La strategia anti covid a scuola prevede una lotta su più fronti, a cominciare dai tamponi direttamente in classe (o meglio, prima di entrarvi). L'Ulss 3, come ha annunciato il direttore generale Giuseppe Dal Ben ieri pomeriggio in un incontro con i sindaci del territorio dell'azienda sanitaria, da oggi è pronto a intervenire sul posto in caso di positività. Si deciderà come procedere in base al numero dei contagi e a una serie di condizioni che dovrà valutare la stessa Ulss: perché si possa parlare di focolaio, infatti, devono esserci almeno due casi in una classe.
IL QUADRO La situazione generale, intanto, sembra avere metri diversi da istituto a istituto, mentre altri studenti di Venezia sono stati mandati al Rama di Mestre per eseguire i tamponi. Da un lato, in seguito ai tamponi positivi, si arriva ad attuare la necessaria quarantena, in altri casi ciò non accade. Fino ad una settimana fa i dati ufficiali parlavano di sedici istituti coinvolti sui 175 del territorio di competenza dell'Ulss 3. Ad oggi però al Benedetti-Tommaseo la classe su cui sono stati effettuati i tamponi negli ultimi giorni si è registrato un altro positivo (in attesa di conferma) e una sezione è stata messa in isolamento, come conferma la dirigente scolastica Stefania Nociti. Fino al 14 ottobre gli studenti staranno quindi chiusi in casa. La preoccupazione dei genitori continua, al punto che nel liceo trapela la valutazione se sia opportuno chiedere la didattica a distanza per tutto il primo quadrimestre. Un'altra classe del veneziano sarebbe in quarantena e si tratterebbe del Convitto Foscarini. Secondo alcune indiscrezioni, ad essere in isolamento sarebbe una sezione del classico ordinamentale, anche se dalla dirigenza non giunge ancora conferma in merito. Diversa la situazione allo Zuccante, dove, nonostante un positivo, alle famiglie non sarebbe stata comunicata ufficialmente la quarantena, stando a quello che riferiscono alcuni genitori.
EMERGENZA Non è detto però che questa decisione possa modificarsi nel corso del tempo. Nulla di anomalo, però, dato che le linee guida dell'Ulss parlano chiaro. A comandare è infatti l'indagine epidemiologica, che avviene sui contatti stretti del tamponato positivo e individuati dalla legge. Pertanto una classe può non finire in quarantena, pur effettuando tamponi di monitoraggio, se l'indagine evidenzia che i contatti stretti escludano gli altri studenti, oppure quando ci siano garanzie sul rispetto delle norme anti-covid da parte dell'istituto. Una madre di un ragazzo che frequenta la prima allo Zuccante lamenta comunque scarsa comunicazione: «Abbiamo saputo di un caso positivo dall'interessato che l'ha comunicato ai compagni via chat domenica, prima che arrivasse l'informazione dalla dirigenza. Lunedì dalla scuola ci hanno detto di andare la mattina seguente al Rama per il tampone, assieme a noi però c'era gente che veniva da Murano, Burano e Lido, dato che c'era anche una classe dell'Algarotti in attesa. Attesa durata due ore». Una situazione di oggettiva difficoltà confermata anche dall'Ulss, che fa sapere che si è trattato di un'emergenza, dato che solitamente si tende a far eseguire il tampone nella sede più vicina. Però martedì, a causa di una serie di sovrapposizioni, per far fronte alle necessità si è dovuto ricorrere alle aperture di due postazioni aggiuntive, una delle quali anche all'ospedale Dell'Angelo.