VENEZIA - «Mostriamo vicinanza ai Carabinieri in servizio al 4/o Battaglione Veneto rimasti coinvolti dall'orda barbarica delle due tifoserie della partita Venezia Bari.
GLI ULTRAS DEL BARI
Nel frattempo i gruppi ultras della Curva Nord Bari assicurano che durante i contatti con la polizia avvenuti ieri pomeriggio all'esterno dello Stadio Sant'Elena di Venezia non sono state utilizzate lame che sono «del tutto estranee alla mentalità della curva». I gruppi sottolineano inoltre che i video che circolano in rete sui disordini prepartita, che mostrano coltelli e pugnali nascosti all'interno di aste biancorosse, si riferiscono ad un'altra partita. Sarebbero stati girati durante i sequestri effettuati dalla polizia durante il match Padova-Mantova a gennaio.
IL COISP
«Esprimiamo la nostra più sincera solidarietà agli agenti feriti mentre erano impiegati nel servizio di ordine pubblico durante la partita di calcio tra Venezia e Bari. A causa degli scontri tra le tifoserie, infatti, cinque poliziotti sono rimasti feriti: uno con un'arma da taglio, un altro con un'ustione al polpaccio a causa dell'esplosione di una bomba carta, un altro ancora a causa di un problema acustico per via degli scoppi, altri due sono rimasti feriti dal lancio di una transenna. In pratica: ancora una volta è stata guerriglia. È giunta l'ora, dunque, di vietare le trasferte alle tifoserie violente di tutte le Serie fino alla fine del campionato, e di approvare con procedura d'urgenza i decreti sicurezza deliberati lo scorso 16 novembre dal Consiglio dei ministri, che prevedono l'inasprimento delle pene per le tifoserie violente, per chi aggredisce le Forze dell'ordine, e l'inasprimento del Daspo». Lo dichiara Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. «Quello a cui stiamo assistendo - sostiene Pianese - è una recrudescenza dei fenomeni di violenza nei confronti delle Forze di Polizia che fa seguito agli eventi delle ultime settimane e che si ripercuote anche nell'ambito delle manifestazioni sportive". "L'idea che si possa aggredire un poliziotto senza subire alcuna conseguenza penale - prosegue - sembra ormai essere una modalità accettata dall'opinione pubblica e da quella parte politica che nelle ultime settimane ha fomentato gli scontri e il divario tra Forze di Polizia e cittadini. Oggi infatti, nel 'day after', i nostri colleghi non hanno ricevuto alcun attestato di solidarietà, che sarebbe dovuto arrivare in maniera trasversale dalla politica e dalle istituzioni".