Venezia. Sventa un furto in zona Frari, la borseggiatrice va fuori di sé: la prende a pugni e graffi poi le lancia un cellulare in fronte. Spagnola in ospedale

Martedì 21 Maggio 2024 di Michele Fullin
Sventa un furto in zona Frari, la borseggiatrice va fuori di sé: la prende a pugni e graffi poi le lancia un cellulare in fronte. Spagnola in ospedale

VENEZIA - Finora si limitavano ad alleggerire i turisti mentre scendevano dai treni e le aggressioni verso chi le disturbava costituivano un evento raro. Giornalisticamente, una notizia. In questo mese, però, Venezia è presidiata da bande composte da decine di borseggiatrici, che si aggiungono ai loro omologhi maschi che già imperversavano tra la stazione e piazzale Roma.

La novità è che adesso ci sono elementi molto aggressivi, che attaccano briga con chi osa disturbare chi ruba. Tra domenica (in zona stazione) e ieri (zona Frari) un'attivista catalana contro i borseggi è stata più volte aggredita a pugni, graffi e ieri anche colpita da un telefono lanciato contro la sua fronte.

AGGRESSIVE

«La responsabile - raccontano i Cittadini non distratti - è una tra le donne più aggressive . Ieri ha picchiato di brutto una donna del Comitato sicurezza di Barcellona che l'aveva scoperta mentre cercava di rubare e invitava la gente a fare attenzione, filmando la scena. È stata aggredita pesantemente e ha riportato diversi traumi alle braccia, alla fronte e al labbro inferiore e sembra aver riportato un trauma cranico. Tuttavia, ieri pomeriggio lei è rimasta all'ospedale per farsi refertare, mentre la donna che l'aveva aggredita è tornata libera di rubare».
Il problema delle borseggiatrici e dei borseggiatori continua ad essere pesante in città, perché anche sabato e domenica, nonostante il filtro del contributo d'accesso, questi individui giravano liberamente e rovinando la giornata a decine di turisti, che si erano registrati o avevano pagato la tassa.
«Barcellona è più sicura di Milano e Venezia» ha detto la donna aggredita dalla borseggiatrice.

IMPUNITE

«È il problema sollevato dalla riforma Cartabia - riprendono i Non Distratti - se la parte lesa non sporge querela, non si può procedere e non lo si può fare neppure se la parte lesa non si presenta in tribunale a confermare la versione. Pochissimi lo fanno, perché di solito si fermano in città una o al massimo due notti e così le bande sono libere di dare l'assalto ai turisti. Ma - continuano - serve anche il presidio fisso con gente in divisa, almeno a piazzale Roma, davanti alla stazione e sul ponte di Rialto dove ne abbiamo contate otto contemporaneamente».
In questa situazione, le forze dell'ordine, quando intervengono, hanno le mani legate se non c'è la denuncia e le bande si sentono libere di fare tutto quello che vogliono.
È così che girano per la stazione, salgono sui treni e fanno man bassa degli effetti personali dei passeggeri. Le maggiori stazioni in Italia, a cominciare da Roma, hanno una barriera invalicabile per chi non mostra il biglietto, proprio per impedire ai delinquenti di accedere ai binari. Venezia ancora no.

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