Leonora Gennusa la vigilessa soprano che ama correre

Lunedì 8 Gennaio 2024 di Chiara Pavan
Leonora Gennusa

TREVISO - Il nome le ha indicato la strada sin da bambina. Leonora. Come la dama di compagnia della principessa d'Aragona del "Trovatore" di Verdi o come la "Leonore n.3 in do maggiore", ouverture di Beethoven. «Colpa di papà, innamorato di Beethoven e di Verdi. Ero ancora in pancia di mamma, che mi facevano ascoltare Mozart. Nella mia famiglia ci siamo sempre circondati di artisti e musicisti». E il papà, ex primo clarinetto della banda nazionale dell'esercito italiano, le ha indicato la strada. Musica e forze dell'ordine.
Leonora Gennusa ha solo 30 anni ma sembra aver già vissuto più vite: palermitana trapiantata a Treviso, «città dell'anima che mi ha accolto subito», lezioni di canto e di danza classica da piccina e sfilate come modella da giovanissima, quindi laurea in Lettere Moderne a Firenze e passione sfrenata per la musica («è la mia aria») che la porta a diplomarsi in canto lirico al Conservatorio Cherubini del capoluogo toscano,
Leonora da anni si esibisce in giro per l'Italia passando anche per Parigi, Budapest, Salisburgo. È direttore artistico e vicepresidente dell'associazione Ami Mozart Treviso, e nello stesso tempo, seguendo le orme di papà e vincendo una serie di concorsi, è entrata nel corpo di polizia locale a Noventa di Piave.

E, «per non farmi mancare niente», è una runner dell'Atletica Eraclea».

Come trova il tempo per far tutto?
«Si trova, si trova. Adesso siamo impegnatissimi con l'Associazione Ami Mozart Treviso, che ha appena cambiato statuto diventando "Treviso Harmonia", entreremo nel mondo delle Ets, gli enti del terzo settore. L'obiettivo è lavorare per i giovani e con i giovani. Siamo nati nel periodo del covid, abbiamo resistito per far emergere i talenti».
A Treviso come è arrivata? «Quando ho finito Conservatorio e università, ho trovato una brava insegnante di canto a Castelfranco, così ho scelto Treviso come città base. Che mi ha accolto subito: è una città piccola e raccolta, dove mi piace stare. Ho iniziato da piccola a prendere lezione di canto, e gli insegnanti che mi seguivano dicevano che avevo una musicalità da poter avviare al mondo classico e operistico. Così, a 12 anni, ho cominciato a studiare l'impostazione vocale proprio da soprano».

E le forze dell'ordine come entrano nel suo percorso?
«Ho fatto sei mesi d'addestramento nell'esercito prima della laurea, senza sapere che poi sarei entrata al Conservatorio. E dopo il diploma, e dopo essermi esibita nei teatri che mi ero prefissa di raggiungere, dall'Arena di Verona al Regio di Parma, volevo realizzare un altro sogno, le forze dell'ordine. Ho iniziato a fare concorsi, ne ho vinti 5. E sono entrata in Polizia Locale. Adesso sto studiando Giurisprudenza, a Treviso, mi mancano gli ultimi due anni. Sono entrata a far parte anche del Corpo Musicale della Polizia locale di Venezia. E ogni tanto canto anche per la Polizia di Stato».

Al comando di Noventa di cosa si occupa?
«Sono istruttore di polizia, sotto la guida del Comandante Samantha Boscolo. Mi occupo del pronto intervento su strada, anche in caso di incidenti, e poi dei servizi di controllo ai mercati o nelle manifestazioni. E poi di sicurezza e prevenzione, di repressione dei reati. Vado anche nelle scuole a spiegare ai ragazzi sulle norme del nuovo codice stradale».

Musica e forze dell'ordine: come si conciliano?
«Sono cresciuta così, abituata ad associare queste due diverse "modalità". La musica è anche matematica e ti inquadra a livello mentale, ti aiuta ad entrare in determinati schemi. È disciplina».

Quali programmi con la Polizia locale?
«Il 20 gennaio sarò a Noventa per la manifestazione dedicata a San Sebastiano: canterò in chiesa per parte sacra e anche fuori per l'inno. Poi il sarò a Pordenone con l'Orchestra di Venezia. E a Padova a celebrare il 25 aprile»
 

Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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