Un cavalcavia vecchio di 60 anni: ma solo nel 2016 fu deciso di adeguarlo

Venerdì 6 Ottobre 2023 di Elisio Trevisan
Un cavalcavia vecchio di 60 anni: ma solo nel 2016 fu deciso di adeguarlo

MESTRE - Chi ha fatto o non ha fatto le manutenzioni del cavalcavia superiore di Mestre? L'infrastruttura teatro della strage di martedì sera è tra le più antiche della città dopo il cavalcavia della Giustizia che permette alla via Miranese, una delle arterie storiche più importanti del territorio, di superare i binari ferroviari, e dopo il cavalcavia di Corso del Popolo.

Il cavalcavia superiore venne realizzato nei primi anni Sessanta proprio per bypassare quello di Corso del Popolo sottostante, in modo da consentire di andare direttamente da Venezia all'autostrada Venezia-Padova, e viceversa, senza dover incrociare il traffico verso il centro di Mestre e la zona portuale: l'autostrada venne inaugurata il 9 giugno 1952 per congiungere le due esistenti, la Milano-Brescia e la Padova-Venezia, e dare quindi la possibilità al crescente traffico automobilistico e a quello pesante delle fabbriche di Marghera di connettersi alla viabilità nazionale.


VOLUMI DI TRAFFICO
Naturalmente, però, le infrastrutture di allora erano state realizzate per reggere volumi di passaggi enormemente inferiori a quelli attuali, e mentre l'autostrada, a pagamento, è stata aggiornata e allargata a tre corsie, il cavalcavia superiore, quello di Corso del Popolo e quello di San Giuliano sono rimasti pressoché gli stessi. L'Anas ha mantenuto fino a fine settembre 2001 le competenze sul manufatto della tragedia e sulla relativa ex strada statale 11 "Padana Superiore" e le restanti pertinenze come il cavalcavia di San Giuliano, altro nodo critico per la sua vetustà (realizzato tra il 1953 e il 1954) e per il fatto che ci passa anche il tram su una strada ad una sola corsia per senso di marcia: dal 1 ottobre 2001 tutta quella viabilità venne ceduta alla Provincia, istituzione che nel 2015 è diventata la Città Metropolitana di Venezia. L'Anas nei circa 40 anni di gestione ha garantito la manutenzione ordinaria ma i flussi veicolari continuavano ad aumentare, pesando su una struttura sempre più datata. Dal 2001 ad oggi, per altri 22 anni, a parte ulteriori manutenzioni ordinarie come le asfaltature e la sostituzione dei giunti di dilatazione, il cavalcavia superiore non è stato interessato da altri interventi più importanti. Nel frattempo è stato ceduto dalla Provincia al Comune diventando parte integrante della viabilità urbana di Mestre. Fu finalmente nel marzo del 2016, otto mesi dopo che il centrodestra conquistò Venezia ponendo fine a 25 anni di governo del centrosinistra e Luigi Brugnaro divenne sindaco, che venne affidato un incarico professionale (a marzo del 2016) per un rilievo piano-altimetrico ed architettonico del cavalcavia superiore; nel 2017 furono effettuate ulteriori indagini conoscitive sulle strutture e venne affidato un appalto per manutenzione ordinaria; ad aprile 2018 l'Amministrazione procedette con una verifica della vulnerabilità sismica e la redazione del Progetto di fattibilità tecnico economica per l'adeguamento normativo e il consolidamento dell'intera struttura, approvato a settembre del 2018 per 6 milioni 332 mila euro. L'intervento venne suddiviso in due stralci, e l'aggiudicazione dell'incarico di progettazione definitiva risale ad agosto 2019. Il 30 giugno 2020 è stato approvato il progetto definitivo e poi redatto quello esecutivo; allora si prevedeva di avviare i lavori per l'inizio del 2022 quando sarebbero stati disponibili i 6,3 milioni di euro necessari, data slittata di un anno e mezzo visto che il cantiere è stato aperto la notte dello scorso 4 settembre.


GLI STRALCI
Il primo stralcio prevede interventi sulla parte superiore dell'impalcato: in particolare il risanamento dei cordoli e sbalzi laterali (quelli che in un tratto potrebbero aver ceduto sotto il peso del pullman poi precipitato dal cavalcavia), nuova impermeabilizzazione e sostituzione giunti, rifacimento della pavimentazione, sostituzione barriere e parapetti. Col secondo stralcio si procederà alla predisposizione del nuovo impianto di illuminazione, a lavori all'intradosso, ed in particolare l'installazione di ritegni sismici, al risanamento dei pulvini e al rinforzo di alcune pile, oltre al rinforzo della soletta degli impalcati. Sette anni e mezzo per dare il via ai lavori, considerando i tempi della burocrazia italiana e che in mezzo c'è stata la pandemia di Covid 19.

Ultimo aggiornamento: 16:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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