Caffè Lavena a corto di personale: si cercano cassiera, banconieri e camerieri. Confesercenti: «Nella ristorazione i giovani possono guadagnare 1400 euro»

Sabato 6 Gennaio 2024 di Marta Gasparon
Caffè Lavena a corto di personale: si cercano cassiera, banconieri e camerieri. Confesercenti: «Nella ristorazione i giovani possono guadagnare 1400 euro»

VENEZIA - La difficoltà nel reperire personale da investire, specie in vista del Carnevale e, a seguire, dei mesi primaverili ed estivi, è qualcosa che si fa sentire anche in quest'avvio del nuovo anno. A sottolinearlo è Massimo Milanese, direttore del Caffè Lavena, che parla di 5 persone di cui il noto locale di piazza San Marco, amato dai veneziani, necessiterebbe: una cassiera, due banconieri e un paio di camerieri.

CERCASI PERSONALE

«Allo stato attuale non siamo in difficoltà spiega Milanese anche perché al termine delle festività la clientela andrà via via scemando. Ma i disagi potrebbero verificarsi in vista delle giornate del Carnevale, ormai alle porte. Si fa fatica a reperire giovani anche attraverso le scuole alberghiere e questo vale per hotel, ristoranti e attività come la nostra. Non ne comprendo il motivo. Sì, gli orari sono impegnativi e si deve lavorare anche nei fine settimana, ma si tratta pur sempre di un valido impiego. Questa problematica si trascina ormai dall'anno scorso».
Intanto la clientela straniera è tornata ad essere particolarmente consistente. «Tanta la gente in questi giorni, forse un po' in aumento rispetto ai tempi pre pandemici: italiani, orientali, americani e più in generale persone provenienti da tutto il mondo.

Un andamento analizza Milanese che proseguirà almeno fino a lunedì. Per il Carnevale? Ci aspettiamo di lavorare (ride, ndr) . Questo d'altronde è il nostro compito».

Che i ragazzi di oggi siano sempre meno propensi ad investire il proprio futuro in determinati settori, è un dato di fatto assodato anche per Emiliano Biraku, vicepresidente di Confesercenti Metropolitana di Venezia-Rovigo, che evidenzia come dalla prossima stagione ci sarebbe bisogno in media di circa il 30% in più di dipendenti a livello di centro storico. «Una questione che segnaliamo da dopo il Covid. Il fattore è anche sociale: soprattutto nei giovani, la pandemia ha modificato le priorità riflette Biraku . Uno studio effettuato insieme ad Unioncamere Veneto ha dimostrato come una delle principali sia per loro quella di lavorare in proprio. In molti tengono alla libertà nella scelta dell'orario, all'autonomia e ad un impiego che permetta di viaggiare nel mondo. Forte è inoltre la propensione alla salvaguardia dell'ambiente. E il settore dei pubblici esercizi non soddisfa nessuno di questi requisiti». Per Biraku il problema non è affatto riconducibile allo stipendio, anche perché in media i giovani lavoratori agli esordi possono arrivare anche a 1.250 o 1.400 euro al mese. «Spetta a noi imprenditori lavorare di più in termini di comunicazione, per avvicinarli a questo mondo. E sarebbe importante anche farli partecipare alle decisioni aziendali, perché si sentano parte integrante di una squadra». C'è chi si immerge nel settore per pagarsi gli studi universitari, dunque con contratto part-time, ma si tratta pur sempre di un impiego provvisorio. «Noi imprenditori dobbiamo garantire ai ragazzi un futuro in questo mestiere, affinché un giorno possano avviare anche una loro attività. Specie a Venezia, è un lavoro che offre tante possibilità».

Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 14:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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