In pensione il re della tartare, al suo posto arriva un cinese

Lunedì 20 Dicembre 2021 di Chiara Piazza
Angelino Moro
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MESTRE - A Mestre Angelino Moro lo conoscono tutti come “il re della tartare”, nonché titolare dello storico “ristorante Moro” in via Piave. Dopo 43 anni di attività il 23 dicembre Angelino saluterà clienti ed amici. Ed è un altro pezzo di storia di Mestre che se ne va. Angelino Moro nasce a Mestre il 7 giugno 1954. A pochi mesi dalla sua nascita, il 10 dicembre dello stesso anno, il padre Francesco acquisisce un negozio di alimentari e bar che trasforma ben presto in gelateria e bar, un ambiente piccolo informale accogliente con tanto di sala tv, come si usava nei bar dell’epoca. Un primo restauro nel ‘60 vede il negozio ampliarsi e diversificarsi tra gelateria, bar, pasticceria dolce e salato, con la classica saletta dove si giocava a carte il pomeriggio si guardava la tv la sera. Il 1. luglio 1977 altro restauro che vede nascere un vero e proprio ristorantino che si specializzerà nella carne dal 1980. Nel ‘78 entra in scena Angelino proprio in quel locale che il padre aveva scelto inizialmente quando lui era ancora in fasce, lo stesso che poi lo accompagnerà per tutta la vita. Una piccola cucina, due salette per un totale di 25 posti ed una posizione strategica in via Piave angolo via Col di Lana, a pochi metri dalla stazione ferroviaria a ridosso della zona alberghi. Da subito Angelino si appassiona al suo piatto preferito, la “tartare di carne”, vero cavallo di battaglia. Un vero e proprio record: in oltre 40 anni di passione preparsa 100mila porzioni rigorosamente di controfiletto di manzo macinato e condimenti classici, il tutto completato da un’ottima cantina. Un vero maestro nell’ assemblare e servire la tartare direttamente al tavolo dei clienti, con maestria e perfezione, un rituale che difficilmente si può dimenticare. Luisa, la moglie, è stata sempre al suo fianco ma le due figlie gemelle di 37 anni non hanno condiviso la strada del padre e del nonno prima, così Angelino se ne va in pensione all’età di 67 anni senza di fatto un erede in grado di trasformare la sua passione in un vero e proprio mestiere. L’attività di ristorazione comunque continuerà e sarà gestita da un ristoratore cinese, già affermato in zona, che promette cucina cinese di livello e piatti orientali di qualità. «Ormai è questione di giorni - spiega Angelino - poi finalmente andrò in pensione. A dicembre dello scorso anno ho preso pure il Covid e devo dire che mi ha segnato profondamente, tanto più che la pensione adesso diventa un passaggio pressochè obbligato: un sano periodo di riposo mi farà soltanto bene, dopo una vita dedicata con passione al mio amato lavoro».

Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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