​Mostra sui sindaci e beffa: sulle auto
degli amministratori scritte “bastardi”

Giovedì 29 Ottobre 2015 di Paola Treppo
​Mostra sui sindaci e beffa: sulle auto degli amministratori scritte “bastardi”
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PULFERO (Udine) - Singolare e quanto meno spiacevole l’atto vandalico che nella giornata di ieri, mercoledì 28 ottobre, ha visto prendere di mira le automobili del vicesindaco di Pulfero - piccolo paese delle Valli del Natisone al confine con la Slovenia - Mirko Clavora, dell’assessore ai lavori pubblici, Sergio Raggioni, di diversi consiglieri municipali e anche del tecnico comunale e fin della segretaria che, tra l’altro, è una di quelle “a scavalco”, che presta il suo servizio in più di un Municipio.



Amareggiato, il sindaco Camillo Melissa racconta quanto accaduto: «Abbiamo organizzato una mostra fotografica storica per ricordare tutte i primi cittadini che hanno guidato il nostro Comune dal 1945 a oggi. Crediamo sia importante dare valore al loro operato. Per l’inaugurazione, tra l’altro, erano presenti 4 sindaci ancora in vita».



Il programma prevedeva anche dei momenti di approfondimento.



«Poi siamo usciti dalla sala consiliare, dove era in corso l’evento, e abbiamo trovato un sacco di automobili imbrattate, anche della segretaria che non è del posto e ci aiuta nella gestione dell’Ente. Non so cosa dire: sulle vetture di molti amministratori in carica sono stati attaccati dei nastri adesivi con il simbolo tipo della farmacia, o medico, con scritto sopra parole non proprio edificanti: su tutte c’era la scritta "bastardi”. Io non credo che sia un attacco alla giunta e al Comune, non voglio crederlo. Spero sia solo la stupida azione di una persona che non ha niente altro da fare tutto il giorno».



«Ma abbiamo ritenuto comunque prudente avvisare il nostro comandante dei carabinieri che ci è sempre accanto per il controllo del paese. Vogliamo che il vandalo, o i vandali, non la passino liscia. Siamo in carica da un anno e mezzo e ci siamo sempre dati da fare per migliorare il paese, senza favoritismi. Non ritengo corretto essere preso di mira con i colleghi che lavorano a favore della comunità, cercando di dare il meglio».



«Nel mirino è finito anche un giornalista della testata locale settimanale locale in lingua italiana e slovena “Novi Matajur”, il signor Antonio Banchig, che povero, non c’entra nulla ed era lì per riportare la cronaca dell’avvenimento». Sul caso indagano i carabinieri della Compagnia di Cividale del Friuli.
Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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