Mini rugby. La magia del Città di Treviso: «Il torneo più bello d'Italia»

Sabato 18 Maggio 2024 di Andrea Martucci
Un momento delle fasi eliminatorie in Ghirada

TREVISO Puntuale come un orologio svizzero è iniziata ieri mattina la 44. edizione del Torneo Città di Treviso. Il centro sportivo “La Ghirada” è stato invaso da una onda gioiosa di piccoli rugbisti. Gare iniziate, sui 26 campi, per tutte e quattro le categorie (dall’under 6 alla 12) attorno alle 9, e proseguite per tutto il pomeriggio. Subito intenso il confronto tra i giocatori, in particolare quelli dei più grandi. Qualcuno ci ha messo un po’ per concentrarsi, altri si sono fatti trovare subito pronti. Sette gare nella prima giornata, altre tre per questa mattina. Al termine si saprà chi potrà partecipare alle finalissime che si disputeranno nel pomeriggio al Monigo. Apertura dei cancelli alle 13.30 primo match alle 14.15.

LA PIÙ LONTANA

Programmazione alla vigilia per 273 squadre, ma si è registrata qualche defezione a causa del maltempo che si è abbattuto nei giorni scorsi. Alcuni hanno dovuto dedicarsi, loro malgrado, a sistemare i danni fatti dall’acqua. Così, per chi è comunque arrivato, si è trovato il modo di creare delle squadre miste. La Polisportiva L’Aquila Rugby non salta l’appuntamento ed è questo club di provenienza più lontana. «Per noi è sempre una emozione venire qui, tutti questi chilometri gli abbiamo fatti con piacere – spiega Nicola Splendiani-. Ci venivamo anche venti anni fa come giocatori, ora come allenatori e dirigenti. Organizzazione sempre fantastica. Per fortuna il tempo ci ha graziati dopo i problemi dei giorni scorsi. Questo è il torneo più bello d’Italia, è qualcosa di storico».

I RICORDI

In Ghirada, loro centro di allenamento, si sono visti anche alcuni giocatori della prima squadra del Benetton, tra questi Federico Ruzza. «A questa manifestazione ho preso parte quando vestivo la maglia del Cus Padova, purtroppo non ho mai vinto. Per i bambini è una bella occasione per stare assieme. E poi chi andrà in finale avrà la possibilità di poter giocare a Monigo». Tanti autografi da firmare anche per Manuel Zuliani. «Ho iniziato a giocare quando ero veramente piccolo, ho partecipato a tutte le edizioni che potevo. Per me è un torneo importantissimo, attraverso il quale ho creato molte amicizie con giocatori di squadre avversarie».

I VOLONTARI

«Nella vita ti viene dato, e poi devi dare». Questo lo spirito di uno dei tantissimi volontari che offrono il loro supporto nelle varie attività che sono basilari durante il fine settimana, e anche nei giorni precedenti. C’è chi deve gestire il traffico, non facile da governare nelle prime ore del mattino, quando si forma un serpentone di macchine e di pullman in entrata, chi lavora nei vari punti informativi ed in segreteria, per non dimenticare gli arbitri e gli addetti alla gestione delle partite e dei risultati, sempre aggiornati in tempo reale. Denis ha partecipato per diversi anni da bambino ed è tornato per la prima volta in altra veste. «Quando ho giocato qui nelle squadre Under con il Villorba ho usufruito, ad esempio, del servizio della mensa, e per questo motivo ho ritenuto di dare una mano proprio per questo specifico compito». C’è, invece, chi è già veterano nel fornire i pasti all’interno delle palestre vicine ai campi di rugby. «Sono qui da sette anni, alcuni amici mi hanno coinvolto ed io, di anno in anno, ho deciso di invitare altri a partecipare». Necessaria e importante la parte sanitaria che coinvolge una quarantina di persone. «Alcuni sono distribuiti nei vari campi – spiega il responsabile Eddy Brombal, formando 8 squadre - poi c’è il PMA (posto medico avanzato), con due medici e due infermieri. Dal Posto di Comando Avanzato vengono gestite le comunicazioni tra le squadre a piedi e le ambulanze di servizio ed il Suem, e in più abbiamo tre ambulanze per il trasporto urgente».

I GENITORI

La preparazione a questo evento non riguarda solo chi scende in campo, ma pure i genitori. “Anche noi attendiamo questo periodo dell’anno – sottolinea una signora in uno dei tanti gazebo attorno ai campi di gioco -, perché oltre ad essere una festa per i nostri ragazzi, è anche una occasione per gli adulti di stare assieme. Prepariamo da mangiare volentieri». C’è chi come il Verona Rugby è arrivato il giorno prima per istallare tutto il necessario. Talmente in tempo che, già prima del via, c’è chi offre da mangiare panini con i sottaceti alle otto del mattino e, ovviamente, da bere… non certamente acqua. Tra uno spuntino ed un altro, con porchette di notevole dimensione in arrivo, un occhio anche ai propri ragazzi, le urla delle mamme, gli incitamenti dei papà, i cori lanciati da chi ha già una certa esperienza, con addosso parrucche con i colori del proprio club, e poi tanti cartelli e magliette personalizzate. I primi soprattutto per indicare le specialità culinarie provenienti da ogni regione. “Più maiale per tutti!», “Provate i ciccioli Romagnoli”. Basta fare un giro tra i vari tavoli per avere l’opportunità di avere una ampia degustazione delle prelibatezze della nostra cucina italiana. T-shirt con frasi spiritose. “Sono una mamma rugby, immagino che potrei essere più silenziosa”, “Ieri, oggi, domani, sempre villani”, “Gioco a rugby perché mia madre non riesce più a darmele e qualcuno per il mio bene deve farlo”.

Ultimo aggiornamento: 21:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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