Scontri a VicenzaOro, denunciati tre attivisti trevigiani: Gaia Righetto e altri due del centro sociale Django

Martedì 23 Gennaio 2024 di Mauro Favaro
Scontri a VicenzaOro (foto AnsaEdoardo Fioretto)

VICENZA - Sono tre gli attivisti trevigiani denunciati perché ritenuti responsabili degli scontri scoppiati sabato a Vicenza durante la protesta contro la presenza di espositori di Israele alla Fiera dell’oro. Tra questi, anche Gaia Righetto, uno dei riferimenti del centro sociale Django. La Digos ha passato in rassegna le immagini registrate in quei concitati momenti per dare un volto a tutte le persone coinvolte. Il parapiglia è scoppiato dopo che il corteo a sostegno della popolazione palestinese, formato da oltre 500 persone, ha effettuato una deviazione rispetto al percorso prestabilito, puntando verso l’ingresso della fiera. Qui sono scattate le cariche della polizia in assetto anti-sommossa, anche con l’uso degli idranti. Alla fine sono stati 10 i poliziotti feriti negli scontri. Compreso un agente della mobile di Padova che ha riportato 45 giorni di prognosi per la sospetta lesione di una vertebra cervicale.


LA DIFESA
«Quel che è accaduto a Vicenza indica quanti danni stiano producendo la criminalizzazione di Israele e la diffusione di pulsioni antisemite e antiebraiche, verso cui è colpevole e inescusabile ogni forma di passività», ha messo nero su bianco Piero Fassino, deputato del Pd, candidato alle ultime politiche anche nel collegio di Treviso. La tensione resta elevata. E non sono escluse nuove manifestazioni per la medesima causa. «La violenza che si perpetra in Palestina è una vergogna. I valori della liberazione per noi sono viscerali. E contro chi occupa illegalmente delle terre abitate da altri è giusto opporsi, con tutte le nostre forze. Non possiamo stare in silenzio di fronte al massacro – spiega Gaia Righetto – la Fiera dell’oro di Vicenza, una delle tre più importanti al mondo, ospita delle aziende israeliane direttamente coinvolte nel finanziamento delle forze armate israeliane che uccidono migliaia di civili». Dal canto proprio, la leader del centro sociale trevigiano specifica anche che i manifestati non hanno usato materiali metallici o petardi. «Le manifestanti e i manifestanti feriti sono decine, tra cui una costola rotta per i calci della polizia, diverse ferite alla testa, decine di persone con grossi ematomi per i colpi dei manganelli, arti contusi. Noi ci siamo protetti con gli scudi. Rispetto a chi ci accusa di antisemitismo, vedi La Russa o Fassino, rispediamo le accuse al mittente, perché non conosciamo odio per etnie, razze e popoli».

Ultimo aggiornamento: 14:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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