Scandalo Nes, il tesoro in monetine:
10 milioni in pezzi da uno e due euro

Sabato 30 Novembre 2013 di Roberto Ortolan
Scandalo Nes, il tesoro in monetine: 10 milioni in pezzi da uno e due euro
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TREVISO - Nei caveau di Silea della North East Services non ci sono 12 milioni, ma 16 e mezzo. E buona parte del tesoretto, circa 10 milioni, è in monetine da uno e due euro: lo ha messo nero su bianco, dopo la conta della Finanza, il commissario straordinario Sante Casonato. I forzieri del colosso del trasporto valori di Luigi Compiano, dunque, contiene più soldi del previsto ma anche una valanga di spiccoli.



La novità emerge mentre la procedura della Legge Prodi bis, adottata per salvare il gruppo Compiano, va avanti a tappe forzate. Sul tavolo del giudice Antonello Fabbro non sono arrivate istanze di fallimento. Il commissario Casonato può andare avanti sereno in attesa della risposta del Ministero delle attività produttive che dovrebbe dare il via libera al salvataggio di Nes. Un’operazione per dare un futuro ai quasi 600 dipendenti.



Il buco di 104 milioni di euro non fa paura. Il compito è impegnativo ma, salvo clamorosi colpi di scena, la ricetta prescritta dal commissario Casonato è in grado d’assicurare la guarigione dell’azienda. Non a caso, filtra, è "piaciuta" ai giudici e ai funzionari del ministro Flavio Zanonato. A favorire il salvataggio sarà lo stesso Luigi Compiano che, si è appreso, avrebbe dato il via libera all’asta extragiudiziale del tesoro formato da auto d’epoca, barche e veicoli di lusso, che gli è stato sequestrato dalla Finanza. Se tutto filerà per il verso giusto già a inizio 2014 (con qualche anno risparmiato rispetto all’asta giudiziale) quei beni andranno all’asta da Sotheby’s. Il pm Massimo De Bortoli e il Tribunale fallimentare vedono di buon occhio tale procedura che potrebbe mettere a disposizione del commissario e dei creditori fino a 50 milioni di euro (aggiungendo gli 8,3 milioni che Nes avanza dai clienti e i quasi 17 milioni che si trovano nel caveau). L’idea geniale dell’asta da Sotheby’s è stata lanciata dall’avvocato Piero Barolo, che assiste Luigi Compiano.



Bocce quasi ferme, invece, nell’inchiesta penale. Ma sarebbe imminente la contestazione della bancarotta fraudolenta per distrazione a Luigi Compiano. Un’accusa che assorbirebbe quella di appropriazione indebita, ma che l’avvocato Barolo è convinto di smontare. Il nocciolo della questione sono i soldi che l’azionista di riferimento di Nes ha preso dai caveau per comprarsi la collezione d’auto d’epoca. Prelievi personali? Assolutamente no, per i magistrati, secondo i quali Compiano sapeva benissimo che quelli erano soldi della società. Milioni di euro che - secondo l’accusa - sono una distrazione del patrimonio societario a danno di creditori e clienti. Ma oltre alla bancarotta fraudolenta, per gli inquirenti, ci sarebbero anche quella documentale e il falso in bilancio. E così la resa dei conti è sempre più vicina.
Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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