Villorba. Rsa, rette più care di 3 euro al giorno per le famiglie, ma aumentano anche i compensi di presidente e membri del Cda

Venerdì 19 Gennaio 2024 di Mauro Favaro
Villorba. Rsa, rette più care di 3 euro al giorno per le famiglie, ma aumentano anche i compensi di presidente e membri del Cda

VILLORBA (TREVISO) - L’anno scorso Casa Marani ha aumentato le rette delle proprie case di riposo di Villorba, Paese e Povegliano: dal primo marzo sono salite in media di 3 euro al giorno per tutte le tipologie residenziali. Parallelamente, però, sono lievitate anche le indennità della presidente e dei componenti del consiglio di amministrazione dell’Ipab, nominati dal Comune di Villorba.

La presidente Daniela Zambon è passata da 900 euro lordi al mese a 1.500 euro lordi al mese. Mentre le indennità degli quattro membri del cda, Manuela Borghetto, Lara De Martin Pinter, Luca Girotto e Roberto Marin, sono salite da 300 euro lordi al mese a 500 euro lordi al mese. A conti fatti, il totale della spesa per il consiglio di amministrazione è passato da 25.200 euro lordi all’anno a 42mila euro lordi all’anno. Più gli oneri di legge. Per un balzo di circa il 66%.

LA SPIEGAZIONE

«L’aumento delle indennità del consiglio di amministrazione, mai riviste in oltre 10 anni e che incidono per circa lo 0,15% del fatturato, è stato deciso a fronte dell’impegno richiesto ai componenti, triplicato negli ultimi anni – spiega Zambon – questo a causa delle emergenze continue (non ultima l’emergenza Covid, ndr) e del fatto che ancora oggi non c’è un direttore a tempo pieno ma “a scavalco” per circa metà tempo di quello necessario a una struttura così complessa e articolata in 3 sedi, con oltre 100 dipendenti e oltre 250 ospiti. Ciò richiede sempre una maggior presenza della presidente e dei consiglieri». «Non va inoltre dimenticato – aggiunge – che oltre all’impegno profuso da tutti, nel tempo c’è stato un graduale e costante aumento delle responsabilità che ne conseguono».

LE TASCHE DELLE FAMIGLIE

Il tasto dolente dell’aumento delle rette, di seguito, purtroppo è comune a molte case di riposo. «Sappiamo che per le famiglie non è un periodo economicamente facile. Ma è altrettanto complicato far tornare i conti in una realtà come la nostra – specifica la presidente di Casa Marani – l’aumento delle rette deciso nel 2023 si è reso necessario proprio per far fronte alla crescita del costo del personale, per il rinnovo contrattuale di circa 300mila euro, e agli aumenti dei costi generali a causa dell’inflazione, che in alcuni mesi ha sfiorato il 10 per cento».

IL NODO

Tra la fine di questo mese e l’inizio del prossimo altre rsa trevigiane potrebbero decidere nuovi aumenti. «L’aumento medio delle rette andrà da 1 a 3 euro al giorno. In molti casi sarà inevitabile», allarga le braccia Roberto Volpe, presidente di Uripa, l’Unione regionale degli istituti per anziani del Veneto. Al momento, però, per Casa Marani è escluso un nuovo ritocco al rialzo dopo quello dell’anno scorso. «Ad oggi siamo riusciti a confermare le rette, senza rincari – ha già messo in chiaro la stessa Zambon – certo, il momento è complicato. E a conti fatti non è possibile garantire che in futuro non ci saranno degli aumenti». Il capitolo delle spese di manutenzione degli edifici non è secondario. Tanto più che le case di riposo sono state esclude dai fondi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. «Una scelta davvero incomprensibile – ha concluso – mi auguro che ci si metta una mano sulla coscienza».

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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