MONTEBELLUNA (TREVISO) - «Anch’io ho subito lo stesso trattamento delle altre pazienti che hanno denunciato quel ginecologo». È la denuncia presentata in Procura da una 25enne del montebellunese nei confronti del ginecologo Francesco Accolla. Si tratta della quinta vittima che ha deciso di farsi avanti dopo aver letto sulle pagine de Il Gazzettino delle accuse di violenza sessuale (per le quali sono già arrivate quattro condanne, ndr) sporte da altrettante pazienti nei confronti del professionista (che al momento si trova in carcere a Santa Bona per espiare la pena, ndr).
L’ULTIMA CONDANNA
Il ginecologo Accolla finora è stato condannato quattro volte, sempre per violenza sessuale a carico di altrettante pazienti. Nell’ultima, però, risalente allo scorso gennaio, gli è stato riconosciuto il vincolo della continuazione tra i reati, motivo per cui la pena è stata ridotta dai 3 anni chiesti dal pm a 6 mesi. Sono due quelle già passate in giudicato (la prima a 1 anno per un episodio avvenuto all’ospedale di Castelfranco e l’altra a 2 anni e 6 mesi per una visita al San Valentino di Montebelluna). Poi ce n’è una terza in primo grado (a 1 anno e 4 mesi) e infine la quarta (a 6 mesi in continuazione). A differenza dei tre casi precedenti, a incastrare il ginecologo non erano state le denunce e i racconti delle visite hard fatte dalle vittime, ma una “mail esca” di una paziente, residente nella castellana. La donna, all’indomani di una visita ginecologica all’ospedale San Valentino di Montebelluna, aveva inviato ad Accolla alcune righe nella sua casella di posta elettronica dicendo di essere rimasta molto soddisfatta dell’operato del medico. Davanti a quelle lusinghe, Accolla le ha risposto facendole dei complimenti e confermando indirettamente che quella avuta con la paziente non sarebbe stata una “normale” visita ginecologica.
I PRECEDENTI
Le altre tre vittime (così come la quinta), in sostanza, avevano raccontato tutte la stessa versione dei fatti: manipolazioni che poco avevano a che fare con una visita ginecologica. La prima a sporgere denuncia era stata una ragazza di poco più di vent’anni dopo una visita avvenuta nel novembre 2018 all’ospedale di Castelfranco Veneto. Il secondo episodio ha visto invece come vittima una 30enne. Stesse manovre messe in atto però nel gennaio 2020 all’ospedale di Montebelluna. Quando il risvolto giudiziario delle condotte del professionista finì sulle pagine de Il Gazzettino, una terza vittima, di 47 anni, aveva deciso di sporgere denuncia. Non si era mossa prima perché non riusciva a capire se fosse stata lei a mal interpretare la visita, effettuata 7 aprile 2017, a cui si era sottoposta sempre al San Valentino di Montebelluna.