Il caro-affitti colpisce anche gli insegnanti: «Prezzi impossibili faccio il pendolare»

«Stanza e bagno condivisi a 350 euro al mese». Crescono le rinunce di cattedre dei professori dal centro-sud

Mercoledì 6 Settembre 2023 di Mauro Favaro
Il caro-affitti colpisce anche gli insegnanti: «Prezzi impossibili faccio il pendolare»

TREVISO - «Mi è stata proposta una stanza in affitto a 350 euro al mese. Con bagno in comune. Ad oggi non ho trovato altro. Per il momento continuerò a fare il pendolare». Il caro-affitti nella Marca colpisce anche gli insegnanti che tra una settimana esatta, il 13 settembre, inizieranno il nuovo anno scolastico. Chi arriva da fuori fatica a trovare una sistemazione. Non serve andare troppo distanti. Uno dei casi più eclatanti riguarda un insegnante di Verona che dopo una serie di supplenze è stato immesso in ruolo in una scuola superiore della zona di Treviso. A fronte di una raffica di telefonate per individuare un appartamento da prendere in affitto, si è ritrovato davanti alla proposta di una stanza a 350 euro al mese. Con il resto dell’alloggio da condividere con i coinquilini. Dalla cucina al soggiorno, compreso pure il bagno. L’alternativa è fare ogni giorno il pendolare tra Treviso e Verona. Ma sembra un’odissea. «Sarebbe possibile svegliandomi alle 4 di mattina. A Verona c’è un treno che parte per Treviso alle 5.22 – spiega – il viaggio dura oltre due ore. Ma questo mi permetterebbe di arrivare poco prima delle 8. Vedremo cosa sarà meglio fare nel momento in cui avremo l’orario definitivo». Il tutto al netto di ogni possibile imprevisto. A partire dai cambi. Il caro-affitti pesa.

LA SCELTA

Il nodo sta anche alla base della scelta di molti professori del sud Italia di non trasferirsi più nel trevigiano. A queste condizioni, è il pensiero, meglio andare avanti con qualche supplenza breve nel proprio paese. «E’ chiaro che per insegnanti che prendono meno di 1.500 euro al mese, pur essendo spesso plurilaureati e plurititolati, è difficile trasferirsi dovendo far fronte ad affitti da 700 o da 800 euro al mese, parlando di un appartamento, senza contare tutte le altre spese – spiega Giuseppe Morgante della Uil Scuola – attualmente si arriva anche a proporre singole stanze in affitto, tra l’altro a prezzi tutt’altro che leggeri. Ma questa è una sistemazione che potrebbe andare bene per degli studenti, non per dei professionisti. Il problema esiste e sarà sempre più importante».

LA PROPOSTA

Non a caso Morgante aveva lanciato la proposta di iniziare a lavorare per mettere a disposizione almeno 200 alloggi ad affitto calmierato proprio per gli insegnanti. «Gli alloggi oggi sono difficili da trovare. E spesso i costi sono insostenibili», rimarca Marco Moretti, segretario della Flc-Cgil di Treviso. Le difficoltà sono confermate anche dallo Snals, sindacato autonomo dei lavoratori della scuola. «Siamo stati contattati da insegnanti del sud Italia e di altre regioni che hanno rinunciato all’incarico perché gli affitti sono proibitivi – rivela il segretario Salvatore Auci – il punto è che gli stipendi degli insegnanti sono miseri. E’ questo il problema che andrebbe affrontato alla radice». «Per i docenti di materie scientifiche, poi, le cose sono ancora più complesse – aggiunge – se si confronta lo stipendio di un insegnante con quelli che si possono trovare nel mercato privato, è facile capire come mai scarseggiano». A metà agosto era arrivato un segnale chiaro: nella prima “Call veloce”, il sistema nazionale pensato per assegnare rapidamente parte delle cattedre con annessa assunzione a tempo indeterminato, nessuno ha scelto di venire a coprire uno dei quasi 400 posti di sostegno disponibili del trevigiano. Una volta il trasferimento dal centro-sud Italia alla Marca era ambito, se non altro per la maggiore disponibilità di cattedre. Adesso non è più così. Da una parte servono insegnanti specializzati, soprattutto nel sostegno. Dall’altra, però, spostarsi non conviene più. In 10 anni la quota di docenti del centro-sud nelle graduatorie per le supplenze è scesa dal 50 a meno del 36%.

NOMINE SUPPLENTI

Intanto continuano le operazioni per la nomina dei supplenti annuali. Dopo le immissioni in ruolo, sono rimaste vacanti 810 cattedre (240 di sostegno). Più tutte le altre già destinate a supplenti. L’ufficio scolastico di Treviso ha pubblicato l’esito del primo turno di nomine. In tutto sono oltre 2.300, compresi gli spezzoni. Non mancano però le lamentele per alcuni errori dell’algoritmo. E adesso bisogna attendere le rinunce. «L’anno scorso erano state 300 – conclude Moretti – più che fare le cose in fretta bisognerebbe farle sulla base di un quadro completo, altrimenti poi si rischia di dover ricorrere a una serie di modifiche e correzioni».

Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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