Pedofili rapinati e seviziati in un casolare di Vedelago: baby giustizieri condannati a 12 anni di carcere

Mercoledì 17 Aprile 2024 di Redazione Treviso
I carabinieri davanti al casolare degli orrori, a Vedelago, il giorno dell'arresto della banda (febbraio 2023)

VEDELAGO (TREVISO) - Sei anni di carcere ciascuno per aver sequestrato e rapinato uomini adescati online. E' la condanna inflitta a due dei tre baby vendicatori di Vedelago arrestati a febbraio dell'anno scorso in un casolare, mentre seviziavano una vittima. Così hanno deciso stamattina, 17 aprile, i giudici del tribunale di Treviso. Alla sbarra un 19enne e un 20enne: il primo dovrà scontare 6 anni e 10 giorni, l'altro invece 6 anni e 3 mesi di reclusione. Per il terzo complice, 16enne, sta procedendo la Procura dei Minori di Venezia. 

Gli imputati, ancora agli arresti domiciliari, durante la scorsa udienza, erano stati ammessi anche al percorso di giustizia riparativa previsto dalla riforma Cartabia. Quattro vittime avevano ritirato la querela, altre due non l’hanno formalizzata, sicché gli episodi di sequestro di persona contestati dalla pm Barbara Sabattini erano calati da 8 a 2. Era rimasto immutato, invece, il resto del quadro accusatorio, trattandosi di reati perseguibili d’ufficio. Ovvero, oltre al sequestro di persona, rapina aggravata, indebito utilizzo di carte di credito e porto di oggetti atti a offendere.

Sono appunto questi i reati per cui sono stati condannati in primo grado, dal tribunale di Treviso che ha sostanzialmente accolto le richieste del pm. 


Volevano punire i pedofili

La gang in stile Arancia meccanica, secondo la ricostruzione degli inquirenti, ha sequestrato e rapinato 8 uomini, adescati in chat gay (Grinder, nello specifico) con la promessa di incontri erotici. Si sarebbero ispirati alla docu-serie statunitense “To catch a predator” che smascherava i pedofili. A squarciare il velo sull’operato della banda era stato il blitz dei carabinieri di Castelfranco nel casolare degli orrori, a Vedelago. Ai militari erano stati segnalati movimenti sospetti. Quel giorno (era il febbraio 2023) la gang stava infierendo su un impiegato 50enne. L’uomo era immobilizzato a terra, nello scantinato, legato mani e piedi con il nastro adesivo che gli copriva anche la bocca. Respirava a fatica e aveva botte su tutto il corpo. Un 15enne, a volto coperto, era seduto sopra di lui. Il 18enne, lo minacciava col taser mentre il 19enne era stato fermato qualche minuto prima mentre si allontanava in bici con il bancomat della vittima, per andare a prelevare.

Ultimo aggiornamento: 18:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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