PADERNO DEL GRAPPA (TREVISO) - Massacrato nel bosco, il killer 17enne di Bledar Dedja ha ammesso il delitto del 39enne albanese e ora rimane in carcere. Tra i dettagli emersi oggi, 26 febbraio, c'è anche il fatto che per allontanarsi dal luogo dell'omicidio, il giovane ha fatto l'autostop facendosi accompagnare ad una fermata della corriera. Da lì ha poi raggiunto il Pronto soccorso per farsi medicare la ferita ad una mano che si era procurato durante l'accoltellamento del 39enne. Si è tagliato infatti con il coltello da cucina utilizzato per uccidere Bledar e che al momento non è ancora stato ritrovato.
Il killer rimane in carcere
Questa mattina, 26 febbraio, la convalida del fermo per omicidio volontario. Il ragazzo, assistito dall’avvocata Elisa Berton, rimane nel carcere dei minori a Treviso. Sul movente, il giovane non avrebbe al momento dato nessuna spiegazione. Perché quindi il ragazzo (un insospettabile di buona famiglia) ha massacrato a coltellate il 39enne albanese? Dietro l’omicidio potrebbe esserci un ricatto, una vendetta pianificata o una discussione degenerata nel sangue. L’assassino non sarebbe l’unico uomo con cui l’albanese si sarebbe appartato nel boschetto di Paderno, in via dei Colli, in cui il 20 gennaio è stato ucciso. Il delitto potrebbe essere maturato in un contesto di prostituzione e di rapporti sessuali in cambio di soldi. Fondamentali, per chiudere il cerchio sul ragazzo sono state anche alcune immagini di videosorveglianza. E l’accesso in pronto soccorso, il giorno stesso del delitto, per farsi medicare la ferita alla mano riportata durante la colluttazione.