Ultraleggero precipita nel giardino di una casa di Trevignano, morti marito e moglie. La testimone: «Sono stata sfiorata da quell’aereo, sono viva per miracolo»

Domenica 24 Marzo 2024 di Valeria Lipparini
La testimone Michela Pellizzari

TREVIGNANO (TREVISO) - Ha la paura dipinta negli occhi. E l’orrore che le impasta la bocca. Fatica a parlare. L’ultraleggero che è caduto nel giardino di casa sua, in vicolo Alpini a Trevignano, l’ha mancata per una manciata di secondi. Lo racconta e la voce balbetta. «Poteva colpirmi. Ero davanti a casa, dove c’è il terreno che coltiviamo. Sono passata in giardino pochi istanti prima che cadesse l’aereo. Sono rientrata, mi sono chiusa la porta dietro le spalle e ho sentito un boato, come se fosse crollata l’intera abitazione» dice Michela Pellizzari. Poi, la scoperta del disastro; i corpi a terra di Lanfranco De Gennaro, 71 anni, generale dell’aeronautica in pensione e della moglie Lucia Bucceri, 70 anni, ex maestra e poetessa, privi di vita. «Come puoi credere che sia possibile una cosa del genere? Ho riaperto la porta e ho visto un aereo, anzi meglio quello che restava di un aereo. Era spappolato, sbrindellato, fumava e perdeva carburante. E poi, a terra, quei due poveri corpi ormai senza vita. Non mi sono avvicinata. Per carità, sarei svenuta. Mi sono attaccata al telefono e sono uscita in strada per aprire il cancello e chiedere aiuto». Appena in strada gli altri vicini. La paura dipinta sulla faccia di ognuno di loro. «Mi hanno detto che avevano già chiamato i soccorsi e allora, insieme ad alcuni di loro, mi sono avvicinata all’ultraleggero. Non potevamo fare nulla. Nel frattempo sono arrivati i medici dell’ospedale. Ho sentito che il dottore diceva di annullare l’intervento dell’elisoccorso perchè non serviva.

Era morti tutti e due, non c’era più nulla da fare».

Michela sfiorata dall'aereo precipitato

Michela Pellizzari ripete, come fosse un mantra per tranquillizzarsi: «Una scena surreale, terribile. Ma sono viva. Nella mia esistenza non ho mai visto una cosa così, mi dispiace tanto per loro, ma sono provata nel profondo. Sono scossa, ma sono viva». Effettivamente la mole del Tecnam P92 è terribile. La coda svetta in alto e la carlinga, due posti, accartocciata tra la piscina e l’abitazione. «È un mostro, spero che lo portino via presto da casa mia. Per fortuna non sono sola. Il patio si è riempito di vicini. Sono arrivati i miei nipoti, le sorelle. Tutti a darmi sostegno. C’è anche il sindaco. Questa notte spero che gli incubi non mi tengano sveglia. Anzi, sono sicura che chissà per quante notti ancora non riuscirò a dormire».

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Gianni tagliava l'erba e ha visto l'aereo cadere

In strada, c’è Gianni Pellizzari. Abita proprio di fronte e descrive l’incidente come se avesse filmato ogni dettaglio nella memoria: «Stavo tagliando l’erba e ho visto l’ultraleggero sopra la mia testa. Mi sono accorto che il motore borbottava, faceva un rumore strano, intermittente. E poi si è spento. È andato avanti un po’ per inerzia ma è crollato quasi subito. Già quando era in quota, non so se a 40-50 metri di altezza, si vedeva che era in difficoltà e barcollava. Ha schivato la casa e i fili dell’alta tensione. Ed è piombato giù». E Lucio Zanini, un altro residente: «Ho sentito lo schianto e ho visto uno spettacolo terrificante. Ho avuto paura perchè vedevo che la benzina gocciolava dall’aereo e il motore fumava. Sono ancora agitato. Poteva esplodere tutto». Poi, riannoda i fili del pensiero: «L’avio superficie è vicina e il decollo degli aerei ci fa compagnia. È un’abitudine e un piacere vederli volare».

I vigili del fuoco intervenuti

Riccardo Favaretto, direttore e coordinatore dei Vigili del Fuoco, cerca di spiegare le operazioni di soccorso e di messa in sicurezza dell’area: «Siamo intervenuti da Treviso e da Montebelluna e abbiamo messo in sicurezza il luogo perchè c’era una perdita di carburante. Sul posto è intervenuta anche l’Arpav per le valutazioni del caso. La fuoriuscita di carburante è verosimilmente la conseguenza dell’impatto del velivolo al suolo. Sulle cause sarà la magistratura a fare luce. Lo schianto potrebbe essere, però, compatibile con un guasto al velivolo, ma sono ipotesi da valutare e al momento non si è in grado di dare una risposta certa». Una risposta che i figli dei De Gennaro, Marco e Silvia, aspettano per cercare di trovare almeno una ragione in una tragedia che, per ora, non ha spiegazioni.

Ultimo aggiornamento: 11:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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