Tragedia di Godega. Marika Loprese morta mentre andava con le amiche alla festa dei 18 anni di Shana: «Il segnale gps era fermo, sono andata a cercale poi ho riconosciuto il volante rosa e ho capito»

Lunedì 11 Marzo 2024 di Maria Elena Pattaro
Tragedia di Godega, morta Marika Loprese

GODEGA DI SANT'URBANO (TREVISO) - «Le stavo aspettando alla festa per i miei 18 anni. Ma non arrivavano. Nessuna delle tre rispondeva al telefono. Avevo la loro posizione Gps: erano ferme all’incrocio da dieci minuti. Girava voce di un incidente grave. Sono corsa lì e ho riconosciuto subito il volante rosa: era di Marika. Così ho scoperto la tragedia». Sono passate poco più di dodici ore dal terribile incidente mortale di Pianzano, frazione di Godega di Sant’Urbano, e Shana è ancora sconvolta. Davanti agli occhi le sfilano le immagini di un sabato sera finito in disperazione. Doveva festeggiare i 18 anni: una tappa che segna l’entrata nella vita adulta e profuma di futuro, libertà, indipendenza. Invece si è trovata a piangere, insieme a tutta la sua classe - una quarta del Fanno - la morte di una compagna e amica: Marika Loprese, 19enne di Mareno. C’era lei al volante della Suzuki Swift che sabato alle 19.15 si è scontrata con un Volkswagen Maggiolino all’incrocio tra la variante di Pianzano e le vie Calbassa e Baver. Proprio sulla bretella che collega il casello della A28 alla Pontebbana.

Nel Maggiolino c’erano una vittoriese di 39 anni e il figlio di 13, feriti in modo lieve. Il bilancio è stato tremendo: un morto e quattro feriti, nessuno dei quali, fortunatamente in gravi condizioni. A causare l’impatto - secondo la ricostruzione dei carabinieri - è stata la mancata precedenza della Suzuki. La 19enne si sarebbe immessa dalla via laterale tagliando la strada all’altra automobilista. 

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IN RITARDO
Shana attendeva le amiche in una location noleggiata per l’occasione, in via Ponte Camilotta, a San Fior: dovevano aiutarla con gli ultimi preparativi. «Marika è passata a prendere le altre due - racconta con la voce tremolante -. Le aspettavo per le 7 ma non arrivavano. Avevo la posizione di una di loro, condivisa attraverso una app. Mi sono accorta che erano ferme all’incrocio da 10 minuti». Quel puntino immobile sulla mappa non lasciava presagire nulla di buono. Così la festeggiata ha deciso di andare a controllare cosa fosse successo alle amiche. I timori sono diventati realtà. «Mi hanno detto che Marika non ce l’aveva fatta - racconta- . È stato uno choc. Ho detto ai carabinieri i nomi delle passeggere in modo che potessero avvisare le famiglie. Poi mi sono messa in contatto con loro». A Ponte Camilotta niente musica, niente brindisi. Solo lacrime, singhiozzi e abbracci. I 40 ragazzi sono rimasti lì a consolarsi e a farsi forza a vicenda. «Non è facile andare avanti» confida Shana. Poi il pensiero va a Marika, conosciuta a settembre tra i banchi di scuola. La 19enne doveva ripetere l’anno e nella nuova classe quarta era riuscita subito a integrarsi. «Avevamo legato molto, c’era un bel rapporto - dice Shana -. Mi dispiace tanto». Alessia, altra amica invitata al diciottesimo, ha incrociato l’incidente mentre raggiungeva la festa: «Tanti sono arrivati lì sorridendo, pensando a una serata spensierata, invece ci siamo ritrovati tutti a piangere. Marika aveva preso la patente da poco (dicembre, ndr), forse non era abituata a fare quell’incrocio così pericoloso. Siamo davvero sconvolti». 

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LE FERITE
Migliorano intanto le condizioni delle due ragazze ferite. La più grave è ancora in Terapia intensiva al Ca’ Foncello di Treviso con alcune costole rotte e un polmone perforato, ma fortunatamente non rischia la vita. L’altra invece è a Conegliano, con traumi più lievi. Non ricorda nulla dell’incidente e a medici e familiari continuava a chiedere come stessero le due amiche. 

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LA DINAMICA
La dinamica dell’incidente è chiara e anche sulla causa sembrano esserci ben pochi dubbi. La Swift sarebbe sbucata sulla bretella senza rispettare la precedenza. Come conferma l’automobilista che seguiva il Maggiolino, testimone oculare: «Si è buttata all’improvviso». Sembra inoltre che la vettura non corresse forte. I carabinieri hanno trasmesso gli atti al magistrato di turno, che aprirà un fascicolo. Resta il dolore per l’ennesima vita spezzata sulla strada. Lo schianto fatale di un giovanissimo scoperto attraverso la posizione condivisa: era già successo l’8 maggio del 2022 alla fidanzatina di Davide Pavan, il 17enne travolto e ucciso in scooter a Paese da un poliziotto che guidava ubriaco.

Ultimo aggiornamento: 14:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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