Ladri a Treviso, colpite le scuole Mantegna: tre incursioni in 10 giorni

Martedì 20 Febbraio 2024 di G.C.
Ladri a Treviso, colpite le scuole Mantegna: tre incursioni in 10 giorni

TREVISO - Tre incursioni in appena dieci giorni. L’obiettivo? Creare il caos più che rubare visto che i ladri - vandali che si sono introdotti a ripetizione alle scuole Mantegna di Santa Maria del Sile si sono divertiti (?!) pure ad accartocciare compiti e verifiche, elemento che fa storcere il naso rispetto a una semplice ipotesi di ladruncoli a caccia di denaro e oggetti di valore. Ci dev’essere qualcos’altro. Il dirigente scolastico Francesca Magnano, sentita dai microfoni di Antennatre, non a caso parla di «oltraggio alla scuola», di «volontà di mancare di rispetto alle istituzioni» e di «un gesto al tempo stesso aggressivo e oltraggioso»


L’ESCALATION
Il primo blitz era avvenuto una decina di giorni fa. Nel mirino dei ladri, entrati nel cuore della notte forzando i lucchetti, c’erano finiti un pc e un microfoni. Oggetti rivendibili, questo si, ma di certo non fu un gran bottino. Nonostante questo, tra giovedì e venerdì, i soliti ignoti erano tornati in azione prendendo di mira gli armadietti dei collaboratori scolastici, setacciati per trovare magari qualche moneta o qualche oggetto di valore. Magro tesoretto anche quella volta, ma non abbastanza da far desistere i predoni delle Mantegna all’ultimo atto della trilogia. Nel fine settimana hanno scardinato una delle porte d’ingresso e, una volta all’interno, hanno aperto degli armadi in cui erano custoditi documenti e verifiche, stracciandole e gettandole all’aria. Hanno anche cercato di aprire un armadio blindato, senza però riuscirci. Dopo il loro passaggio sono spariti anche dei compassi e dei termometri, forse un semplice diversivo per non far capire cosa stessero davvero cercando mentre curiosavano avidamente tra i cassetti.


I RILIEVI
Ieri mattina le lezioni sono iniziate con un’ora di ritardo: mentre gli agenti compilavano i verbali e gli insegnanti concludevano l’appello in giardino, dove sono stati fatti attendere i ragazzi, gli uomini della scientifica hanno effettuato dei rilievi nelle aule prese di mira, a caccia di tracce e impronte utili a dare un nome e un volto ai responsabili delle incursioni. «Abbiamo anche informato il Comune - ha aggiunto il dirigente scolastico -, circa la situazione del sistema di allarme, di cui il plesso è dotato ma che, al momento, come già detto all’amministrazione, non è funzionante».

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