Ethica Wines. Paolo Bressan, da Conegliano agli Usa con i vini italiani. Fatturato a quota 88 milioni di dollari nel 2023

L'imprenditore coneglianese è vicepresidente e manager dell'azienda aperta a Miami con il bellunese Francesco Ganz

Martedì 5 Marzo 2024 di Mario Anton Orefice
Paolo Bressan

CONEGLIANO (TREVISO) - «Dobbiamo togliere la cravatta al mondo del vino». A dirlo è uno che non la porta e che di vino e di marketing se ne intende: Paolo Bressan, nato a Conegliano nel 1985, è vicepresidente e manager di Ethica Wines aperta a Miami con il bellunese Francesco Ganz.

A 20 anni Paolo già scalpitava per andare all'estero, per scoprire che oltreoceano il mondo cammina più veloce. Dopo la maturità, con il suo amico Nicola prende un aereo per la California.

Gli Usa e il vino: il primo lavoro


«Un'azienda vinicola di Santa Barbara, a nord di Los Angeles, ci ha assunto per sei mesi. Guadagnavamo bene, con 1500 dollari ci siamo comprati una Mustang usata del 1986: 3800 di cilindrata V6. Sono stati sei mesi bellissimi tra i vigneti di Chardonnay e Cabernet, poi nei fine settimana lungo le strade della California alla scoperta di Los Angeles, San Francisco, San Diego, Las Vegas, dei panorami mozzafiato della Pacific Coast Highway e delle albe nel Big Sur», racconta Paolo via whatsapp dalla casa dei suoi genitori a Tezze di Piave, dopo una notte passata a lavorare perché non puoi dormire quando i tuoi clienti sono svegli.

Dagli americani ha imparato organizzazione e tenacia: «Hanno un approccio pragmatico che lascia poco spazio alle interpretazioni, è un approccio semplice, efficace, efficiente. In un contesto multiculturale è l'unica strada possibile per far funzionare le cose. Dall'altro lato perdono a volte dei dettagli, delle sfumature che per noi sono importanti» prosegue Paolo.

La Sicilia e Donna Fugata

L'anno dopo Santa Barbara è in Sicilia. Cinquanta telefonate hanno piegato il responsabile risorse umane di Donna Fugata, una delle più prestigiose aziende italiane, che alla fine si arrende: «Non ho bisogno di te ma sei così insistente che mi è venuta voglia di conoscerti, ti assumo». Nel frattempo all'Università di Padova si laurea in Scienze e tecnologie viticole ed enologiche, con una tesi che è già un manifesto di quello che farà da grande: "Export e sinergie delle aziende vitivinicole venete".

Cameriere a Londra

Ha dei contatti per andare a lavorare in Australia e anche in Ohio, ma alla fine prende un volo Ryanair per Londra dove rimane per due anni. Trova un posto da cameriere in uno dei ristoranti più chic di Knigstbridge, il San Lorenzo, meta dei Beatles e dei Rolling Stones, il più amato dalla famiglia reale. Ma si parla troppo in italiano e così finisce in un'enoteca francese.


L'incontro "fatale": come è nato Ethica Wines


Poi l'incontro della vita con il manager bellunese Francesco Ganz: «Ci siamo conosciuti un sabato - racconta Paolo - il lunedì successivo eravamo già a Malpensa per incontrare dei cinesi e pochi mesi dopo abbiamo lanciato Ethica Wines», che oggi ha sedi a San Diego, Miami e New York, e una rete commerciale che copre gli U.S.A, Canada e l'Asia Pacifico. Nel 2023 un milione e 200mila le casse di vino da 12 importate e fatturato a quota 88 milioni di dollari, entro la fine del 2024 si prevede di toccare i 108. In testa il Prosecco che copre il 40% del vino esportato da Ethica, seguito a ruota da Moscato, Pinot grigio e Chianti.

«Quello che abbiamo creato in America - prosegue - sarebbe stato impossibile crearlo in Europa, a causa della staticità delle nostre economie. Comunque un po' di veneti ce li siamo portati non solo nel team vendite ma anche nell'executive team: Damiano Sorato di Padova, Vera Malisani di Salgareda, Paola Lena di Agordo. E il 25 aprile Ethica Wines chiude i suoi uffici per la Festa della Liberazione e perché è il giorno di San Marco». Due le sfide in corso per Paolo Bressan e la sua squadra: comunicare il vino in modo nuovo e il progetto World Wine Pro. «Dobbiamo togliere al mondo del vino la cravatta se vogliamo avvicinare i giovani. Nel 2023 negli Stati Uniti il mercato del vino ha segnato un meno 13%, a favore del consumo di hard seltzer, bevande alcoliche aromatizzate. Se vogliamo avere appeal nei confronti delle nuove generazioni, dobbiamo trasmettere l'idea che il vino non sia una cosa complicata e solo per signori e signore di una certa età. Anche per questo abbiamo lanciato World Wine Pro, un programma di recruiting internazionale rivolto ai giovani di tutto il mondo, è con loro che vogliamo far diventare la categoria vino più informale, divertente, leggera, rock».

Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 16:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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