Finisce in pronto soccorso con i sintomi dell'infarto, viene dimesso, si schianta e muore: indagato il medico

Venerdì 20 Ottobre 2023 di Claudia Borsoi
Michele David morto a 46 anni

MIANE (TREVISO) - Indagato il medico in servizio al pronto soccorso di Conegliano che aveva dimesso Michele David poche ore prima dell'incidente stradale in cui il 46enne aveva perso la vita. La procura ha dato l'incarico per l'autopsia al medico legale Antonello Cirnelli. Sotto alla lente le cause del decesso del 46enne di Miane: da capire se ci possa essere oppure no una correlazione tra l'uscita di strada autonoma in cui David ha perso la vita a pochi metri da casa e il malore per cui al mattino di quel 21 settembre era stato soccorso dal 118 e visitato in pronto soccorso. «Siamo pronti a mettere a disposizione della magistratura cartella clinica e quanto ritiene debba chiederci» dice il direttore generale dell'Usl 2 Francesco Benazzi.

LE VERIFICHE
Nel frattempo l'azienda sanitaria, come da prassi in questi casi, avvierà delle verifiche interne. «Di solito - prosegue il direttore Benazzi - facciamo un audit interno, cioè avviamo dei procedimenti che verificano l'applicazione corretta dei protocolli dove previsti, se il medico doveva o no chiedere certi esami, se si è comportato correttamente. Procederemo con un audit per capire se ci sono state delle mancanze e rimaniamo a disposizione per quanto la magistratura ci deve chiedere».
La sera del 21 settembre Michele David, originario del veneziano ma da alcuni anni residente a Miane, si schiantò con la sua Toyota Yaris contro un muretto posto all'incrocio di via Cavallotto, a Campea, lungo la strada provinciale 152. Un'uscita autonoma violenta, tanto che l'auto demolì il muretto contro cui era finita. Subito soccorso dal personale del Suem 118, per il 46enne non c'era più nulla da fare. Una volta estratto dai vigili del fuoco dall'abitacolo della sua utilitaria, al medico non rimase che dichiararne il decesso. Successivamente emerse che poche ore prima di perdere la vita, David era stato in ospedale. Al mattino aveva accusato dei dolori al torace.

Aveva chiamato il 118, temendo che quello fosse un segno di un possibile infarto. E nella sua abitazione era arrivata l'ambulanza, che poi lo aveva condotto in ospedale a Conegliano. Qui era stato visitato dal medico di turno. Erano seguiti i controlli, alcune ore trascorse in pronto soccorso fino alla dimissione nel pomeriggio. In serata lo schianto che gli è costato la vita.

GLI INTERROGATIVI
Quindi i dubbi: il 46enne è morto per i traumi riportati nell'incidente o per un malore, magari collegato a quei dolori che aveva accusato la mattina? Tanti gli interrogativi. Per questo la procura ha aperto un'inchiesta e ha disposto la perizia per capire le ragioni del sinistro. Iscritto nel registro degli indagati il medico che quel mattino, in ospedale, lo visitò e poi lo dimise. La famiglia, assistita dall'avvocato Nicola Todeschini, chiede di sapere la verità. Anche perché, il giorno dell'incidente, lo stesso medico del Suem che aveva soccorso l'automobilista aveva sollevato qualche dubbio. Ad insospettirlo la posizione innaturale del corpo all'interno dell'abitacolo dopo lo schianto e la dinamica. Se David è morto a causa dell'incidente, il fascicolo d'indagine si avvierebbe verso l'archiviazione. Ma se, invece, l'incidente fosse la conseguenza di quel malore avvertito la mattina, potrebbe comportare una responsabilità in capo a chi lo visitò e lo dimise.
 

Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 10:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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