Dall'emorragia cerebrale al recupero: «Marta miracolata grazie ai medici, una ripresa eccezionale»

Sabato 28 Ottobre 2023 di Eleonora Pavan
Marta Mazzuccato, la giovane di Villorba colpita da un'emorragia cerebrale nel 2020

VILLORBA (TREVISO) - Il miracolo di Marta: «L’Ulss l’ha sempre seguita e continua a farlo». Marta, 19enne che è stata colpita da una grave emorragia cerebrale, dal luglio 2020 ha iniziato un lungo calvario verso il ritorno a casa. Un percorso complicato, ma che sta regalando ai suoi genitori la gioia di non aver mollato: «Quando Marta sorride mi si riempie il cuore. Le avevo promesso, quando era in Terapia intensiva, che l’avrei portata a casa e così abbiamo fatto. In questo l’Ulss ci ha aiutato davvero moltissimo» spiega la madre, Barbara Mazzuccato. L’Ulss ha seguito Marta dall’inizio delle cure e continua tuttora: «Abbiamo un fisioterapista dell’Ulss che viene una volta a settimana per aiutare Marta nella riabilitazione - prosegue la mamma - Inizialmente erano previste solo dieci sedute ma ha comunque continuato a lavorare con noi e con Marta. Ormai sono già due anni che viene a casa nostra. Siamo anche seguiti da un fisiatra, sempre dell’Ulss, che si occupa dell’aspetto farmacologico. Segue Marta dal punto di vista medico, per quanto riguarda i farmaci che deve prendere, ma si occupa anche della parte di coordinamento delle varie visite con l’Azienda sanitaria. L’Ulss è stato molto scrupoloso con noi».


SECONDA VITA
Il destino di Marta, che nell’estate di tre anni fa, mentre era al mare con un’amica, è stata colpita da questa disgrazia, sembrava ormai segnato: «Era impossibile prevedere questo miracolo, per tutti, anche per i medici. Ora Marta sorride alle battute, ha iniziato a muovere gambe e braccia, prende in mano da sola lo spazzolino o un cucchiaino. Gli stessi professionisti che la seguono lo hanno definito miracoloso» chiarisce la madre. «La storia della seconda vita di mia figlia inizia il 22 luglio 2020. Da lì ha dovuto subire parecchi interventi, all’ospedale di Mestre: uno ogni 72 ore. C’erano continuamente complicazioni. Dopo un vasospasmo, che sembra averle tolto ogni speranza, Marta ha affrontato un intervento che le ha ridato ossigeno al cervello. Poi la terapia intensiva: due mesi a Mestre e uno a Treviso.


IL RITORNO A CASA
È il 28 ottobre quando Marta esce dalla terapia intensiva e ci viene riaffidata. Abbiamo scelto di portarla a casa, anziché in una apposita struttura, perché è sempre stato quello il nostro obiettivo: riaverla a casa con noi. La diagnosi era di stato vegetativo permanente. Una cosa che nessuno vorrebbe mai sentirsi dire. Ma piano piano, grazie alla fisioterapia e alle cure riabilitative, Marta sta facendo progressi. Un vero miracolo. Non è stato facile ma ne è valsa la pena fino all’ultimo»

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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