TREVISO - Dopo le drastiche limitazioni all'accensione dei fuochi dei “Panevin” la sera dell'Epifania, e dato il persistere di una qualità dell'aria molto deteriorata su tutta la pianura veneta, adesso a rischiare nel Trevigiano è un'altra consolidata tradizione popolare, quella del “Processo alla vecia”.
Si tratta di uno spettacolo pubblico in cui viene celebrato un processo-caricatura ad un personaggio immaginario, la “vecia”, appunto, al quale si attribuiscono le responsabilità per tutti i fatti negativi accaduti l'anno precedente e che si conclude con l'immancabile condanna e con il rogo di un fantoccio. La data fissata è il giovedì di metà Quaresima. A vietare la combustione della pira, nel Trevigiano, è stato ad esempio il Comune di Roncade, che intende così recepire le raccomandazioni contenute in una circolare dell'Arpav diffusa il 27 gennaio scorso.