Aggressione a Conegliano. Infermiera presa a pugni da un 28enne, la perizia: «E' socialmente pericoloso, potrebbe rifarlo»

Martedì 6 Febbraio 2024 di Giuliano Pavan
Aggressione a Conegliano. Infermiera presa a pugni da un 28enne, la perizia: «E' socialmente pericoloso, potrebbe rifarlo»

CONEGLIANO (TREVISO) - Capace di intendere e volere, e anche di sostenere un processo. Ma soffre di un disturbo di personalità che, associato all’abuso di droghe e alcol oltre alla sua propensione all’asocialità e al non riconoscere l’autorità, risulta socialmente pericoloso e deve essere curato. Dettagli emersi durante il processo per direttissima a carico di un 28enne che il 3 novembre dello scorso anno, senza un apparente motivo, ha aggredito a pugni un’infermiera del pronto soccorso di Conegliano rea di aver cercato di sistemargli il braccialetto identificativo in plastica che aveva al polso.

Un’esplosione di violenza che per la vittima, una professionista di 40 anni, si è tradotto in una serie di ecchimosi al volto giudicate guaribili in venti giorni di prognosi. 


L’UDIENZA
L’uomo, che si trova in carcere per altra causa (ha violato il divieto di avvicinamento alla madre dopo averla percossa, ndr) ed è difeso dall’avvocato Alessandro Magaraci, è stato sottoposto a una perizia psichiatrica eseguita dal dottor Alberto Kirn il quale, affermando che il 28enne non è affetto da patologie particolari, ha però aggiunto che rimetterlo in libertà senza un adeguato percorso di cure potrebbe essere un grosso rischio (sia per l’imputato che per le altre persone) perché, appunto, risulta socialmente pericoloso. Il giudice, a fronte degli esiti dell’accertamento, ha rinviato il procedimento al prossimo 29 febbraio, confidando che il 28enne nel frattempo venga preso in carico dal Serd o da una comunità di recupero. 


I FATTI
L’episodio contestato risale, come detto, alla notte tra il 2 e il 3 novembre scorso. L’uomo aveva chiamato il 118 sostenendo di non sentirsi bene. Era uscita l’ambulanza e i sanitari lo avevano portato in pronto soccorso in barella. Era stato fatto il triage per l’ammissione del paziente, e il 28enne era poi stato trasferito all’interno del pronto soccorso per essere sottoposto alle cure del caso. A quel punto era stato preso in carico dall’infermiera che gli aveva legato il braccialetto di plastica al polso, come si fa per ogni malato in carico dal servizio sanitario nazionale. Un’operazione che al 28enne, senza un apparente motivo, ha dato molto fastidio: non voleva quel braccialetto. E ha reagito rifilando una serie di pugni al volto alla donna, che è caduta a terra. A salvarla sono stati alcuni colleghi che, dopo aver bloccato il 28enne, hanno fatto subito intervenire i carabinieri che hanno proceduto al suo arresto. L’infermiera, dopo essere stata medicata, aveva deciso di sporgere denuncia.

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