All'ospedale di San Luca cresce la protesta: dal sit-in chiedono più servizi, posti letto e reparti

Il portavoce Tosarello: "L'incontro con il sindaco Gotti speriamo sblocchi i suoi colleghi a intervenire"

Martedì 27 Febbraio 2024 di Ilaria Bellucco
All'ospedale di San Luca cresce la protesta: dal sit-in chiedono più servizi, posti letto e reparti

TRECENTA - Una sessantina di cittadini altopolesani ieri ha manifestato davanti all'ospedale di San Luca di Trecenta per chiedere più servizi, posti letto e reparti per il nosocomio che serve, o dovrebbe servire, 80mila persone. La partecipazione è andata oltre le aspettative per il sit-in organizzato dal Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca, che ha preso vita già alle 7.30 per intercettare il viavai di utenti che si recavano al punto prelievi del nosocomio.


LA PARTECIPAZIONE
Cittadini di Trecenta, Badia Polesine, Lendinara, Castelguglielmo, Castelnovo Bariano e altri comuni, oltre a una rappresentanza della Spi Cgil di Lendinara, sono intervenuti per dare man forte al comitato che ha esposto cartelli e consegnato circa 300 volantini davanti all'ospedale e, più tardi, nel centro di Trecenta in concomitanza col mercato settimanale. Sono forti le preoccupazioni espresse per l'attuale attività del San Luca, che ha un bacino d'utenza di circa 80mila persone (gli abitanti dell'Alto Polesine) ed è nato per sostituire quattro ospedali, quelli di Lendinara, Badia Polesine, Castelmassa e il vecchio nosocomio trecentano.


PREOCCUPAZIONE
A preoccupare i manifestanti, tra le tante questioni, il fatto che dei 132 posti letto previsti nel Piano sanitario regionale siano soltanto 80 quelli attivi, che l'attività dell'ospedale sia limitata a quattro reparti (Medicina, Terapia intensiva, Week surgery e Riabilitazione), l'attivazione di soli 16 posti letto di Riabilitazione fisica a fronte dei 50 assegnati, la mancata riattivazione del Pronto Soccorso, al posto del quale c'è un Punto di Primo intervento in grado di gestire solo pazienti con codici bianchi e verdi.

Se il Pronto soccorso del San Luca nel 2019, in epoca pre Covid quindi, registrava circa 13.300 accessi in un anno, il Punto di primo intervento nel 2023 ha avuto 8.226 accessi. "Visite specialistiche ovunque in Polesine, ma Trecenta è sempre l'ultima proposta", "Oculistica ambulatoriale: veloce se paghi tutto, lentissima con il ticket", "Al San Luca serve molto, molto di più" e "I sindaci stanno a guardare, anzi girano la testa dall'altra parte" sono alcune delle frasi esposte sui cartelli e sui volantini consegnati a chi raggiungeva l'ospedale. E in effetti uno dei crucci del comitato è l'inerzia dei sindaci altopolesani. «Dobbiamo purtroppo constatare che i sindaci non agiscono in difesa dell'ospedale dell'Alto Polesine, utilizzato solo per un terzo delle sue potenzialità spiega il Comitato tramite il portavoce Pietro Tosarello . E il nostro timore è che in questo silenzio ci possano essere ulteriori tagli nel prossimo Piano sanitario regionale che a Venezia è in fase di predisposizione. Perché in Regione dovrebbero tenere conto delle necessità di Trecenta se i sindaci non si fanno sentire?». I manifestanti hanno incontrato il sindaco Anna Gotti. «Ci ha parlato delle difficoltà riscontrate dai sindaci nel poter avere voce in capitolo, ma ha anche manifestato la sua disponibilità al dialogo», conclude Tosarello. Un'apertura al confronto che il Comitato intende cogliere.

Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 10:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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