Paura di attacchi nucleari o nubi radioattive: in tanti a caccia delle pastiglie allo iodio

Lunedì 14 Marzo 2022 di Roberta Merlin
Una confezione di pastiglie di iodio

ROVIGO - Anche in Polesine prendono piede le paure e le fobie legate allo scoppio di un possibile attacco nucleare da parte della Russia contro i Paesi che appartengono alla Nato, Italia compresa. Più di qualcuno si sta recando nelle farmacie di Rovigo e province per cercare di acquistare integratori a base di iodio, con l’intento di fare scorta in caso di radioattività.

Qualora lo iodio radioattivo dovesse essere rilasciato nell’aria in concentrazioni del tutto fuori dalla norma, per esempio dopo una fuoriuscita da una centrale danneggiata da un missile o da una bomba, l’assunzione di ioduro di potassio satura la ghiandola tiroidea, prevenendo così l’assorbimento di iodio radioattivo dall’ambiente, per la precisione, il radioisotopo iodio-131, contenendo il conseguente rischio di cancro alla tiroide.

LA FARMACISTA
«Il Thirodium da 100 mcg è già introvabile – spiega la dottoressa Elisa Berlini della farmacia Tre colombine di Rovigo - si tratta di un integratore alimentare assunto da chi soffre di determinate patologie tiroidee e si può acquistare senza ricetta. In questi giorni è andato a ruba. In molti hanno deciso di acquistarlo in via preventiva, proprio per il timore di un attacco nucleare per “rinforzare le difese”».
La corsa in farmacia per fare scorta di farmaci a base di iodio, seppur ancora molto controllata, è dunque partita anche nella provincia di Rovigo. «Ogni tanto qualcuno ci chiede informazioni anche su farmaci allo iodio più specifici - spiega la farmacista - raccontano di essere preoccupati per l’allarme guerra nucleare e si informano se ci sono abbastanza scorte di pastiglie allo iodio, quelle di cui si parla in televisione».
Una corsa all’approvvigionamento legata anche alla recente fobia dell’esaurimento delle mascherine avvenuta a pochi giorni dallo scoppio della pandemia. Mentre però gli integratori allo iodio sono acquistabili anche senza ricetta, non è così per i farmaci ad alta concentrazione, quelli che si renderebbero necessari in caso di effettivo pericolo di contaminazione nucleare. «Ci sono farmaci a base di iodio più specifici per i quali serve ovviamente la prescrizione medica - spiega Berlini - per quanto riguarda, invece, le pastiglie utilizzate in caso di radiazioni, non si trovano attualmente in commercio».

FORNITURA CONTROLLATA
In caso di incidenti, tali farmaci, ha spiegato Federframa Veneto, sarebbero comunque indicati in particolare per i minori di 18 anni e le donne in gravidanza o in allattamento. Fare però la corsa per acquistare integratori a base di iodio, hanno spiegato il presidente di Federfarma Veneto Andrea Bellon e la presidente rodigina Claudia Pietropoli, in questo momento non serve. Anzi, è dannoso, in quanto in ogni caso le dosi vanno indicate dal medico in base all’età e alle condizioni del paziente. Semmai si verificasse una drammatica evoluzione di questo tipo ,simile alla nube tossica radioattiva che avvolse l’Europa nel 1986 dopo l’incidente di Chernobyl, non servirebbero nemmeno gli integratori che stanno andando a ruba nelle farmacie, bensì dei farmaci altamente specifici la cui distribuzione spetterebbe alla Protezione civile e alle Regioni. In caso di incidente nucleare, infatti, esiste un piano per rifornire di questi farmaci i target della popolazione più a rischio. Come insomma per il vaccino, la distribuzione verrebbe coordinata dalle autorità.
La paura della guerra non ha alimentato solo la corsa in farmacia, ma anche quella al supermercato. Più di qualche rodigino sembra abbia deciso di fare scorta di acqua e alimenti a lunga conservazione, come pasta e prodotti in scatola. Non solo. Nelle ferramenta sembra sia anche partita la corsa all’acquisto di generatori di corrente a uso domestico.

Ultimo aggiornamento: 17:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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