Arriva la seconda piena del Po: argini sotto esame e rischi per i ponti

Diramato il livello di criticità ordinaria. Lo scirocco rallenta il deflusso del fiume

Martedì 5 Marzo 2024 di Francesco Campi
Il fiume Po

ROVIGO - Passata la piena, ma non la situazione di attenzione, perché un'altra è in arrivo. Ieri si è chiusa l'unità di crisi della Regione per il maltempo, presieduta dall'assessore regionale Gianpaolo Bottacin, che ha sottolineato come «le decisioni sulle manovre da compiere nella gestione dei flussi idraulici sono state complesse e delicate ma hanno dato riscontro positivo, così come il soccorso alla popolazione. Non basta aver realizzato le opere, ma è necessario anche gestirle in maniera corretta. Nei soli ultimi 3 anni abbiamo avviato 2.527 cantieri di difesa del suolo per oltre un miliardo, cosa mai accaduta prima. Opere che quando piove intensamente hanno dimostrato la loro efficacia». A trovarsi sotto pressione, in particolare, le aree vicentine e padovane del bacino del Bacchiglione, ma anche quella del bacino del Piave, mentre per il Po si è registrata una piena “ordinaria”, che ha portato comunque il primo marzo a chiudere al traffico e aprire al deflusso dell’acqua il ponte di barche di Santa Giulia. Deflusso che nel Delta ha avuto una coda lunga, come ha spiegato ieri a Radio24 il direttore dell'Aipo, Gianluca Zanichelli, evidenziando come nel tratto finale del Po «c'è ancora un pochino di difficoltà nel defluire verso il mare per le condizioni di scirocco e di marea, quindi siamo già in condizioni ordinarie nelle ultime tre sezioni, che sono Polesella, Ariano e Cavanella, e ci manterremo sui livelli di criticità ordinaria per almeno per un paio di giorni».

SECONDA ONDATA

Intanto il maltempo che ha interessato il Piemonte ha creato una nuova ondata di piena, ha aggiunto Zanichelli, che aumenterà «anche col contributo dei vari fluenti affluenti che man mano incontrerà sul suo percorso. Siamo in una situazione di piena ordinaria praticamente da Carignano, che si trova a monte di Torino, fin grosso modo a isola Sant'Antonio. Dopodiché questa piena si propagherà verso valle e arriveremo in condizioni di di criticità abbastanza moderata, ma con una piena piuttosto sostenuta, specialmente nella zona del Delta».
In ogni caso il direttore dell’Aipo ha invitato i cittadini alla prudenza e a evitare di avvicinarsi ai corsi d'acqua, anche se «quelli più pericolosi in questo caso sono di solito i piccoli, che sono meno monitorati e non danno grossi segnali di preavviso. Insomma, il Po sappiamo che avrà una piena ordinaria, quindi se uno si mantiene alla distanza giusta non ci sono problemi, eventualmente i rischi maggiori sono rappresentati dai ponti, ma i gestori sanno quando chiuderli». Nel bollettino di ieri si rimarcava come il colmo della nuova piena fosse transitato nella mattinata «nelle sezioni più occidentali del Piemonte con valori sopra la soglia 1 di criticità (ordinaria, colore giallo). Si prevede che tali valori si mantengano nelle sezioni piemontesi di Po anche nelle prossime 24 ore. Nell’arco delle prossime 24-48 ore anche i tratti più a valle tra Lombardia ed Emilia saranno interessati da un incremento dei livelli col superamento della soglia 1 di criticità. Permane e si stima che proseguirà ancora per i prossimi giorni la criticità ordinaria nei rami del Delta. La piena potrà interessare le aree golenali. Il Servizio di piena centrale Aipo e gli uffici territoriali sono attivi nelle operazioni di monitoraggio e controllo dei livelli e delle arginature al fine di prevenire eventuali criticità, in coordinamento con i sistemi locali e regionali di protezione civile».
Nel bollettino di avviso di criticità idrogeologica e idraulica del Centro funzionale decentrato della Protezione civile della Regione di ieri pomeriggio permaneva l'allerta gialla idraulica e idrogeologica per l'area di Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige, così come per quella di Brenta e Bacchiglione.

Ultimo aggiornamento: 07:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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