Polesine sconvolto per la scomparsa, a 62 anni, di Luca Pavarin, patron del calcio, re del mobile ed ex-amministratore

Mercoledì 15 Novembre 2023 di Francesco Campi
Luca Pavarin

ROVIGO - Fra la scoperta della malattia e la sua morte non è passato nemmeno un mese: Luca Pavarin se n’è andato all’improvviso ieri, ad appena 62 anni, mentre era ricoverato in ospedale, con un addio che ha travolto non solo la “sua” Ceregnano, ma tutto il Polesine. Perché, nella sua genuina semplicità ed enorme disponibilità Pavarin è stato una bandiera di Ceregnano, un uomo che si è speso con il cuore per la propria comunità, dal calcio, con l’epopea del suo Lapecer, all’amministrazione, ricoprendo per un decennio il ruolo di assessore al fianco dell’allora sindaco Ivan Dall’Ara, con il suo nome circolato anche come possibile candidato sindaco, senza dimenticare l’importanza degli aspetti imprenditoriali, con l’azienda di famiglia, il mobilificio Pavarin, del quale ha preso le redini dopo aver lavorato in banca, leader nel settore, che appena due anni fa ha inaugurato un nuovo showroom.

IL CALCIO NEL SANGUE

Nel calcio Pavarin è riuscito a portare, seppur con un volo effimero, la squadra di Ceregnano ad essere la più importante del Polesine. Dopo la nascita nel 1994 del Lapecer, fusione tra Ceregnano e Lape, ha scalato le categorie, dalla Terza all’Eccellenza. Poi, nel 2011, quando il Rovigo Calcio non riuscì ad iscriversi al campionato di serie D, ne acquistò il titolo sportivo, con un’operazione benedetta dall’amministrazione comunale rodigina del tempo, che non ebbe però gli esiti sperati. Poi, l’ulteriore avventura con il Medio Polesine. Ma Pavarin era molto più che un “semplice” uomo di calcio. E gli attestati di stima di queste ore, così come i messaggi di vicinanza alla moglie Roberta ed al figlio Gianluca lo confermano.
Dall’Ara non trattiene le lacrime: «Luca era come un fratello, sono straziato dal dolore. È stato due volte in Giunta con me, per 10 anni, assessore ai Lavori pubblici e allo Sport. Ha fatto grande il Lapecer, anche se poi ha fatto l’azzardo di andare a Rovigo. Ma l’ha fatto per generosità, perché era una persona di una bontà infinita. Era un personaggio. E la sua azienda Mobili Pavarin, di cui era titolare con la sorella Pinuccia, ha fatto grande Ceregnano. Aveva perso il papà, il grande Berto, ultimo della grande tradizione dei falegnami e fondatore del mobilificio, appena due anni fa, e subito a ruota la mamma. Il mese scorso era tornato da un viaggio in Turchia e non si sentiva bene, aveva fatto le analisi e, 28 giorni fa, gli avevano scoperto un tumore». Che non gli ha lasciato scampo.

IMPRENDITORE DEL MOBILE

Maurizio Zannato, cantante dei Marmaja, lo saluta così: «Mancherai a tutti, gli uomini buoni quando se ne vanno lasciano vuoti enormi». «Ciao Luca, amico caro. Ricorderò la tua allegria e il tuo sorriso», è invece il messaggio di Vanni Destro. Sulla pagina dell’amministrazione comunale si ricorda che «Luca Pavarin ha dato un grande valore alla nostra associazione calcistica come presidente per tanti anni ed ha fatto parte dell’amministrazione comunale come assessore, una forte personalità che ha supportato il nostro paese».
Il sindaco Egisto Marchetti si unisce al cordoglio ed alla vicinanza alla moglie, al figlio ed a tutti i familiari, sia personalmente che a nome di tutta la comunità che rappresenta, sottolineando come «Pavarin lascia un vuoto non solo a Ceregnano ma nell’intero Polesine. Quando sono andato a giro per la provincia mi sono reso conto di quanto Luca abbia contribuito a rendere famoso il nostro paese e lo conferma anche il fatto che in queste ore diversi sindaci mi hanno chiamato per esprimere il loro cordoglio. Perdiamo una figura che lascia una traccia indelebile». L’ultimo saluto a Luca Pavarin sarà venerdì alle 10 in chiesa a Ceregnano.
 

Ultimo aggiornamento: 15:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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