Vongole “protette” dai granchi blu: si lavora sui semi. Ripreso un progetto del 2022

Venerdì 3 Novembre 2023 di Anna Nani
Granchio blu: la sfida parte anche dalla sperimentazione di semi di vongola effettuata da Veneto Agricoltura

Una sperimentazione che era partita prima dell’invasione del granchio blu ma che può rappresentare un valido supporto per la ripresa dell’acquacoltura nel Delta del Po. Nella sede Agripolis di Veneto Agricoltura sono stati infatti presentati i risultati di una prova effettuata dal braccio operativo della Regione nell’ambito del preingrasso del seme di vongola in valle da pesca realizzato al Centro Ittico Bonello.

Presenti al convegno l’assessore alla Pesca Cristiano Corazzari, il direttore dell’ufficio Pesca Giuseppe Cherubini, il consigliere regionale Marco Dolfin, le associazioni di categoria della pesca e della Federvalli.

IL PROGETTO "RIPESCATO"

Un progetto nato ad ottobre 2022 conclusosi nell’estate 2023, quella che sarà ricordata per il granchio blu che si è divorato le “riserve auree” del Delta del Po: vongole, cozze e ostriche. Un comparto fortemente colpito che potrà contare anche su questa iniziativa regionale per rimettersi in moto. «La molluschicoltura quando ripartirà dovrà contare molto sul seme artificiale e questa tecnica potrebbe aiutare in questo percorso di rinascita – spiega il dottor Renato Palazzi -. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di mettere a terra il sapere e renderlo fruibile a tutti. Si tratta di un progetto che, vista la crisi che la piscicoltura nelle valli stava attraversando, era indirizzato soprattutto ai vallicoltori per permettergli una diversificazione della produzione tradizionale a favore della molluschicoltura. Ora, invece, cade in un momento dove l’acquacoltura deve correggere il tiro, dato che se il seme naturale è già poco e in più se lo mangia il granchio, sono necessari degli accorgimenti».

È lo stesso Palazzi a raccontare il punto di partenza della sperimentazione: «Appurato che il seme naturale è diminuito e che spesso i pescatori sono costretti a comprarne anche in maniera molto costosa all’estero. Seme che proviene da una riproduzione artificiale, ma che è talmente piccolo da non poter essere immesso direttamente in laguna poiché necessita di quella che viene chiamata fase di preingrasso che lo porti da 1 millimetro a 10. La cosa fondamentale era capire il metodo adatto ad ottenere risultati migliorando la sostenibilità economica delle operazioni di filiera alle impresa di pesca».

L’ESPERIMENTO RICOMINCIA

Si è quindi ripresa l’esperienza di acquacoltura che Veneto Agricoltura aveva svolto con ottimi risultati nel Centro ittico Bonello fino al 2013-2014. Un discorso interrotto che è ricominciato con questa azione che ha consentito di capire come gestire in maniera pratica il seme di vongola fin dalle sue fasi iniziali. Lo scopo della progettualità sostenuta dalla Regione attraverso Veneto Agricoltura è stato appunto quello di raccogliere dati tecnici utili a definire un protocollo di preingrasso dei giovanili di vongola in ambiente di valle nel primo periodo a partire dalla taglia T1, ossia quella più piccolo che va da 1 a 3 millimetri. La prima prova durata una decina di giorni è quindi partita nell’autunno 2022, subito dopo la seconda, durata 49 giorni, che ha dato risultati incoraggianti.

La terza sperimentazione è quindi partita in primavera 2023 con l’analisi che si è sempre concentrata sulla distribuzione delle taglie e della densità permettendo così di comprendere il tasso di accrescimento ed alimentazione dell’animale. Il tutto per ottimizzare le tecniche di allevamento delle piccole vongole a supporto degli operatori del settore. 

Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 14:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci