Rovigo. Demolita la casa dello scrittore Gian Antonio Cibotto, autore di «Cronache dall'alluvione»

Un nuovo edificio sorgerà al suo posto in viale Trieste a Rovigo

Lunedì 6 Novembre 2023 di Ivan Malfatto
Ruspe abbattono la casa di viale Trieste 20 dove ha vissuto ed è morto lo scrittore Gian Antonio Cibotto

ROVIGO - L’edificio che in questi giorni la ditta Costruzioni M2 srl ha iniziato ad abbattere in viale Trieste numero 20 a Rovigo non è uno qualsiasi. È stato la casa di Gian Antonio Cibotto. Il più importante scrittore moderno del Polesine, critico teatrale, giornalista del Gazzettino, uomo di cultura a 360 gradi. 
Cibotto è l’autore di “Cronache dell’alluvione”, “Scano Boa”, “La coda del parroco”, i “Diari Veneti” e altre opere. È stato uno dei personaggi culturali più importanti e influenti non solo del Polesine, morto il 12 agosto 2017 a 92 anni. La sua opera è spesso ricordato nelle iniziative cittadine. La prossima lunedì 13 novembre in Accademia dei Concordi a cura del Lions club Rovigo. 
Nella sua casa è in corso, come si legge nei cartelli del cantiere edilizio, una “demolizione, ricostruzione e ampliamento di fabbricato residenziale”.

Il progettista e direttore lavori è il geometra Roberto Colombo, il coordinatore il geometra Marco Chieregatti. L’intervento è iniziato da tempo, poi si è stato ed è ripartito con data 26 ottobre. Durata prevista di 1.100 giorni.

Cosa verrà realizzato

Cosa realizzerà sulle spoglie di casa Cibotto la M2 Costruzioni, azienda con sede in via Sacro Cuore 35 a Rovigo? Un’abitazione, un condominio, un residence? Qualunque cosa faccia sarebbe un peccato che il nuovo edificio non avesse una traccia di Toni Cibotto. Della casa dove amici e personaggi illustri sono passati per anni a trovarlo, prima che la nebbia della malattia lo avvolgesse rendendolo inconsapevole di cosa gli succedeva intorno. 
Altre città hanno conservato e fatto diventare luoghi pubblici di culto le abitazioni dei loro scrittori o uomini di cultura. A Rovigo evidentemente non è stato possibile, almeno allora che in viale Trieste 20 rimanga un segno del passaggio di Cibotto. Attraverso l’apposizione di una targa, di un pannello biografico, oppure chiamando il nuovo edificio che sorgerà con il titolo di uno dei suoi libri: residence “Scano boa”, condominio del “Principe stanco” o qualcosa del genere.
Sarebbe il minimo e doveroso omaggio e un modo per non dimenticare Toni, personaggio unico. La sua biblioteca, acquisita dall’Accademia dei Concordi, è stata salvata, catalogata e verrà resa pubblica. Della sua casa resti almeno il nome, da inserire nei luoghi di visitazione turistica, o di pellegrinaggio per chi ha amato e ama ancora i suoi libri.

Ultimo aggiornamento: 14:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci