Il progetto dell'impianto per il biometano infiamma il consiglio comunale di Ceregnano

Venerdì 26 Gennaio 2024 di Mirian Pozzato
Un impianto per la produzione di biometano

CEREGNANO - A Ceregnano si è svolta una straordinaria, e animata, seduta del consiglio comunale sul tema del biometano. Oltre ai consiglieri erano presenti il prof. Lorenzo Favaro, docente dell’Università di Padova, Luigi Lazzaro, presidente regionale di Legambiente, Lanfranco Donantoni, in rappresentanza dell’associazione allevatori del Veneto, per l’azienda presentatrice del progetto di impianto di biometano il progettista, l’ingegnere Sandro Sattin, e Luigi Rossetti, padre dell’amministratore della ditta Silver Green srl. Invitati dal sindaco Egisto Marchetti anche i principali promotori nel no all’impianto fra cui l’ambientalista Vanni Destro ed il presidente della Pro Loco Ruben Sagredin. In sala sono giunti numerosi rappresentanti di comitati contro gli impianti di biometano di paesi vicini, quali Cavarzere, Vescovana, Ariano nel Polesine.

IL PROGETTO 

La riunione si è aperta con l’intervento dell’azienda che ha confermato di aver già investito 300mila euro nel progetto di Ceregnano e di volerlo realizzare con fondi di investitori esteri. È stata inoltre confermata la volontà di appoggiarsi ad imprese e maestranze locali per la realizzazione ed il funzionamento dello stabilimento. Molto interessante l’intervento del professor Favaro, che ha illustrato il funzionamento della digestione anaerobica, grazie anche al supporto di slide. Seguiti con attenzione anche gli interventi dei rappresentanti di Legambiente e degli allevatori del Veneto. Entrambi hanno sensibilizzato sulla rilevanza del biometano, evidenziando l’importanza di monitorare l’approvvigionamento ed il funzionamento dell’impianto. A seguire gli interventi dei principali esponenti del movimento contrario all’insediamento.

ALTA TENSIONE 

Gli animi si sono scaldati quando il sindaco Egisto Marchetti ha presentato Vanni Destro descrivendone i ruoli in diversi comitati ambientalisti e le passate esperienze politiche. Altro momento di tensione è stato quando Marchetti ha contestato il consulente del comitato ambientalista, il professor Tamino, a suo dire inesperto in tema di biometano e con precedenti esperienze politiche in partiti di sinistra che lo renderebbero di parte. Destro ha replicato al sindaco, rammentando il suo impegno ultradecennale sui temi ambientali ed argomentando la sua contrarietà a questo ed altri simili impianti. Il presidente della Pro Loco di Ceregnano, Ruben Sagredin, ha spiegato le modalità con cui ha raccolto le firme per convincere l’amministrazione comunale a cambiare la sua visione favorevole nei confronti della proposta. Segradin ha mostrato una cartina del territorio di Ceregnano, indicando tutte le criticità ambientali legate a iniziative condotte dalle precedenti amministrazioni. Il progettista dell’impianto, Sandro Sattin, ne ha illustrato sinteticamente il funzionamento ed ha dato risposta alle evidenze sollevate dai contrari alla bioraffineria proposta dalla Silver green.
Fra i consiglieri di maggioranza, più volte si è fatto riferimento all’iter autorizzativo del progetto, in carico alla provincia di Rovigo e non al Comune, all’importanza delle prescrizioni presentate dal Comune in sede di valutazione dell’iter.

IL RITORNO DI DALL’ARA 

Dopo diversi mesi in cui non ha partecipato ai consigli comunali, è stata notata la presenza del consigliere di minoranza, già sindaco, Ivan Dall’Ara, che nel suo intervento ha affermato di essersi presentato per invitare Marchetti ed i suoi a ritirare la disponibilità ad accogliere l’impianto. Gli animi si sono scaldati ulteriormente quando una madre di Ceregnano ha accusato Sagredin di aver raccolto le firme dei ceregnanesi affermando che sul territorio sarebbe stato costruito un inceneritore, dando quindi una descrizione inesatta - a suo dire - del progetto. È stata l’occasione per affermare che l’impianto non prevede alcuna combustione del metano prodotto, che sarà immesso in rete.
 

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