ADRIA - Il dado è tratto e non si torna più indietro. Sarà eventualmente la Procura, o chi per essa, a far luce se nella procedura di appalto, come denunciato da più parti, ci sono stati passaggi poco limpidi. È iniziata ieri mattina l’operazione di abbattimento dei pini di corso Garibaldi. A presidiare l’area cantiere numerosi esponenti di tutte le Forze dell’ordine, per evitare qualsiasi forma di protesta eclatante. L’unico timido segno di dissenso era affidato a uno striscione.
Solo poche ore prima, in sede di consiglio comunale, era emersa la verità su questa vicenda. A fornire le spiegazioni, non gli esponenti politici, ma i tecnici che hanno redatto, ognuno per la propria parte di competenza, il progetto. Significativo il commento del consigliere Lamberto Cavallari (Cavallari 2.0): «Quando la politica non decide o non comunica - ha detto - i tecnici decidono».
RIGENERAZIONE URBANA
«Il progetto di rigenerazione urbana - ha spiegato il dirigente del Terzo Settore Andrea Portieri- è stato redatto, per la parte di sua competenza, dall’architetto Gianfranco Franchi, uno dei massimi esperti in materia di verde pubblico. Si avrà un aumento della superficie verde. A monte c’è stato un lavoro certosino. Ogni pino comporta un ingombro di sei metri, da una parte e della altra. Non era più tempo di parlare; bisognava andare avanti. La pericolosità dei pini è nota». «Ci siamo posti il problema degli alberi - gli ha fatto eco Franchi - e non abbiamo scelto alla leggera. Ci sarà un raddoppio del verde, anzi qualche albero in più, e una grande quantità di arbusti sempreverdi. Sulla scelta delle nuove essenze abbiamo scelto un compromesso tra piante grandi e piccole».
«Con questa operazione - ha ribadito Paola Sartori, altra progettista- avremo meno Co2, una maggiore biodiversità e aumento della superficie drenante. Saranno creati nuovi parcheggi nel raggio di cento metri». «Chiunque avesse vinto - ha sottolineato il sindaco Massimo Barbujani - i pini sarebbero stati tolti. Era a rischio il finanziamento, non c’era spazio per eventuali modifiche. Nessuno mai ha sollevato eccezioni, quando abbiamo approvato il progetto definitivo-esecutivo a luglio. I problemi sono emersi solo ora».
MAGGIORE BIODIVERSITÀ
«Perchè non è stato detto in maniera chiara mesi fa? - Il quesito posto da Giorgio Zanellato (Pd) - ma non possono non essere considerate né le 500 firme raccolte da Legambiente né altro.