FICAROLO - Quindici anni di reclusione, tre a testa, per cinque operatrici sociosanitarie degli Istituti polesani di Ficarolo: la sentenza di primo grado letta dal giudice Barbara Vicario ha confermato la ricostruzione dell'accusa, secondo la quale avrebbero maltrattato i pazienti psichiatrici ospiti della struttura. Assolto «per non aver commesso il fatto», il medico Tiziano Gaio, 65 anni. Al momento del verdetto, una dei parenti delle vittime dei maltrattamenti, che nel corso del lungo processo hanno sempre preso parte alle udienze, è scoppiata a piangere. Alle parti civili costituite è stata riconosciuta una previsionale di 10mila euro, con il risarcimento da stabilirsi in sede civile, con la stessa struttura chiamata a rispondere per la propria competenza.
LA VICENDA
Tutto è deflagrato il 20 giugno del 2014, quando scattarono dieci arresti al termine di una lunga indagine condotta dalla Squadra mobile. Architrave dell'inchiesta, i filmati ripresi dalle telecamere nascoste dai poliziotti che si erano finti carabinieri, usando come scudo un controllo fittizio del Nucleo antisofisticazioni per entrare insieme ai militari all'interno degli Istituti polesani. Dalle immagini sono emersi una serie di atti violenti, che hanno portato in prima battuta ai patteggiamenti di Lisa Simonetti a 3 anni e 4 mesi, di Gianni Balzan a 1 anno e 8 mesi, di Lorena Cannizzaro e di Orazio Triberio Muriana a 2 anni. Gli altri sei indagati hanno scelto la via del processo...
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