Picchiavano anziani e disabili
con scope, scarpe e ceffoni:
arrestati medici e infermieri

Venerdì 20 Giugno 2014 di Lorenzo Zoli
Picchiavano anziani e disabili con scope, scarpe e ceffoni: arrestati medici e infermieri
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FICAROLO (ROVIGO) - La squadra mobile di Rovigo ha eseguito nelle prime ore del mattino dieci arresti per maltrattamenti di anziani e disabili all'interno della struttura "Istituti polesani" di Ficarolo, una importante realtà specializzata in particolare nell'assistenza a persone in condizioni di disagio psichico. L'indagine, durata mesi, è stata coordinata dal sostituto procuratore Monica Bombana, gli arresti sono stati eseguiti della squadra mobile della questura di Rovigo, guidata dal vicequestore aggiunto Bruno Zito.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

In carcere sono finiti: Candida Visentini, 47 anni, di Ferrara; Lisa Simonetti, 32 anni, di Badia Polesine; Lorena Cannizzaro, 25 anni, di Messina; Elena Chieregato, 34 anni, di Lendinara; Marisa Visentin, 55 anni, di Megliadino San Vitale; Orazio Triberio Muriana, 30 anni, di Modica; Monica Soriani, 47 anni, di Trecenta; Daria Furini, 36 anni, di Trecenta; Gianni Balzan, 41 anni, di Trecenta; Tiziano Gaio, 62 anni, di Ficarolo. Per altre cinque persone, comunque indagate nel procedimento, non sono invece state emesse misure. Tutti sono chiamati in causa perché, nella loro qualità di medici, infermieri o operatori sanitari, avrebbero maltrattato ospiti della struttura, affetti da problematiche invalidanti. Gli episodi contestati parlano di schiaffoni, a volte anche inferti con oggetti come manici di scopa o scarpe, ma anche strattoni, prese per i capelli, veri e propri "lanci" sulla sedia a rotelle piuttosto che sul letto di degenza.

LE TELECAMERE NASCOSTE

Nel corso della complessa indagine determinanti sono state le riprese ottenute dalle telecamere nascoste, che hanno consentito agli investigatori di monitorare la situazione all'interno degli "Istituti polesani" di Ficarolo. E' in questo modo che sono emersi i maltrattamenti contestati: percosse e atti bruschi e violenti nei confronti degli ospiti, sovente persone in chiaro stato di difficoltà psichica. Il blitz ha tenuto impegnata la polizia di Stato dalla notte scorsa alle prime ore del mattino di ieri. I destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere sono stati raggiunti dai poliziotti al proprio domicilio.

I dieci arresti con custodia cautelare in carcere arrivano a pochi giorni di distanza dalla conferenza stampa organizzata dai vertici della struttura e alla quale aveva preso parte anche il sindaco di Ficarolo Fabiano Pigaiani. Nel corso dell'incontro, programmato dopo le lamentele e denunce di alcuni familiari di degenti, era stato assicurato che tutto era in ordine e non c'erano problemi di sorta nel trattamento riservato agli ospiti della struttura. L'indagine ha preso il via proprio dalla denuncia presentata lo scorso anno da alcuni parenti delle vittime che avevano notato lividi ed ecchimosi sul corpo dei loro familiari ospiti della struttura. I successivi accertamenti hanno fatto emergere già dopo i primi elementi acquisiti una situazione estremamente preoccupante e ben presto i tremendi sospetti hanno preso forma e realtà: i maltrattamenti, consistenti in schiaffi, pugni, spintoni, tirate di capelli, umiliazioni e vessazioni, erano all'ordine del giorno.

UNA VIOLENZA "SISTEMATICA"

Nel prosieguo dell'indagine è definitivamente emerso che la violenza e la brutalità nei confronti di pazienti inermi erano elevate a sistema. La struttura sanitaria in apparenza modello di funzionalità, in realtà era un vero e proprio lager, in cui erano costretti coloro che avevano maggior bisogno di cure e affetto. Alle richieste dei familiari delle vittime di avere chiarimenti circa le lesioni riscontrate ai propri cari lì ricoverati, il personale dell'Istituto si giustificava, ogni volta, sostenendo che gli ospiti si erano infortunati a causa delle precarie condizioni fisiche, derivanti da problematiche motorie o da malattie psichiatriche. Le indagini sono tutt'ora in corso per accertare eventuali responsabilità di altre persone, anche esterne alla struttura, grazie altresì agli esiti delle perquisizioni effettuate presso gli uffici degli «Istituti Polesani».

L'ISTITUTO: NON SAPEVAMO NULLA

Si dichiara del tutto all'oscuro delle violenze e le umiliazioni che venivano riservate dal personale ai pazienti psichici la direzione degli Istituti Polesani, la struttura di Ficarolo. In una nota, la direzione, «esprime tutto il suo stupore, unito allo sgomento ed al dispiacere per i fatti che hanno portato questa mattina all'arresto di alcuni dipendenti. Non disponiamo di maggiori notizie rispetto a quelle apprese dagli organi di informazione - aggiunge - ma vogliamo sia assolutamente chiaro che si tratta di episodi isolati, addebitabili esclusivamente ai singoli che li hanno posti in essere». La direzione arriva a sostenere che «chi conosce da vicino gli Istituti Polesani sa bene che la realtà quotidiana in cui vivono i nostri ospiti è ben diversa da quella diffusa dalle notizie di questa mattina», e dice di ritenere «ingiusto» equiparare chi ha commesso atti inqualificabili «a quanti (e sono la stragrande maggioranza dei nostri dipendenti), con passione e professionalità, hanno dedicato la propria vita ad aiutare le persone più deboli».

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Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 11:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA