Veneto Banca, conti sotto esame
Vertice riservato con CariVerona

Martedì 16 Febbraio 2016 di Maurizio Crema
Il quartiere generale di Veneto Banca
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Veneto Banca inizia la volata verso la Borsa e incontra Fondazione Cariverona, mentre per Popolare Vicenza oggi è il giorno della prima verità: il prezzo di recesso. Molto probabile che sia tra i 5 e i 10 euro.
Per la banca di Montebelluna sono giorni caldi in vista dell’offerta in Borsa e dell’aumento di capitale che secondo l’Ad Cristiano Carrus dovrebbero arrivare dopo la metà di aprile. «Il progetto Serenissima procede come previsto, non ci sono intoppi - avrebbe detto il top manager ai duemila dipendenti del Nordest riuniti ieri sera nella villa Loredan di Venegazzù - l’opera di pulizia dei conti, che doveva iniziare cinque anni fa, è stata quasi completata l’anno scorso ma non finirà, ci saranno delle ricadute anche quest’anno, che potrebbe non finire in utile. Ma la strada che abbiamo imboccato è quella giusta e i valori saranno lontanissimi da quelli del 2015».
Carrus ha ribadito la necessità che la banca mantenga la sua vocazione di vicinanza al territorio: «Con i soci ho firmato una cambiale, torneremo a fare utili il prima possibile (ma forse non nel 2016), torneremo a sostenere famiglie e Pmi, gli impieghi devono essere fatti a chi lo merita. Potevamo tagliare più filiali ma abbiamo voluto mantenere una rete capillare per essere vicini ai territori. Ma serve più efficienza». Quindi bastano i tagli di 100 sportelli e 400 addetti.
Carrus avrebbe esortato i dipendenti e li avrebbe rassicurati: «Non ci dobbiamo nascondere che siamo tra le banche con un gap di capitale, ma stiamo precedendo come da previsioni: faremo l’aumento che è pre garantito e la quotazione in Borsa verosimilmente entro la seconda metà di aprile. Siamo i primi a fare queste operazioni in Italia. Per farci apprezzare dal mercato servirà più efficienza commerciale, controllo costi e attenzione maniacale alla qualità del credito». Controllo costi: «Abbiamo già tolto 80 auto blu (su 150, n.d.r.), quelle che rimarranno saranno al servizio di tutti e più efficienti - avrebbe dichiarato Carrus - abbiamo tagliato le retribuzioni dei dirigenti ma queste rimarranno in linea con le banche nazionali della nostra taglia». I benefit non saranno in denaro ma tutti rivolti alla formazione, anche di alto livello. Confermato il welfare aziendale (cassa malattie, assistenza, morte).
Il codice etico non basta più. Entro tre settimane verrà proposta una carta dei lavori al cda elaborata con contributi dei dipendenti. Il 2016 in ogni caso deve essere caratterizzato da sette parole: «Leadership, responsabilità, collaborazione, passione, qualità (troppo spesso si è puntato sulla quantità), integrità (solo se siamo integri possiamo andare avanti a testa alta), rispetto per le persone e in particolar modo per i clienti e per i soci. Veneto banca sta cambiando con onestà e dignità», la chiusura del manager dopo più di un’ora di discorso.
In mattinata l’incontro tra i vertici dell’istituto (il presidente Pierluigi Bolla, l’Ad Carrus e il presidente del comitato esecutivo Maurizio Benvenuto) e i rappresentanti dell’associazione Per Veneto Banca: Diego Carraro, Loris Tosi, Giancarlo Ferretto e Matteo Cavalcante. «È stata aperta una collaborazione senza contrapposizioni, le vecchie tensioni sono state risolte - spiega il presidente dell’associazione Carraro - la situazione della banca è in miglioramento e la banca sta procedendo nel progetto Serenissima. Insieme abbiamo concordato l’opportunità di un prossimo incontro di aggiornamento». Il cantiere è aperto anche per l’associazione. Il previsto patto di sindacato potrebbe non vedere la luce, il 9% degli azionisti nella prossima assemblea potrebbe votare compatto ma senza vincoli. E c’è da capire anche chi parteciperà all’aumento da un miliardo. Che potrebbe vedere in campo anche Fondazione Cariverona. Il neo presidente Alessandro Mazzucco avrebbe incontrato in maniera riservata nei giorni scorsi Bolla per una prima presa di contatto. Secondo il progetto Lion, poi mai attuato, Veneto Banca doveva allearsi col Banco Popolare. Ipotesi che potrebbe tornare di moda post Borsa con il ponte azionario di Cariverona.
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