La guerra del prosecco, il ministro:
«Basta protocolli, ora arrivino fondi»

Lunedì 2 Maggio 2016
La guerra del prosecco, il ministro: «Basta protocolli, ora arrivino fondi»
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TRIESTE - «Un protocollo non lo si nega a nessuno, salvo poi lasciarlo lì e deresponsabilizzare gli operatori. Io invece propongo un piano di lavoro in alcuni punti stringenti, con obiettivi seri e più precisi». Lo ha affermato il ministro delle Risorse agricole, Maurizio Martina, incontrando stamani a Trieste i produttori vitivinicoli del Carso, che contestano in particolare l'applicazione del protocollo sul Prosecco Doc, a sei anni dalla firma. «Non discuto - ha sottolineato Martina - il perché fu fatto quel protocollo, ma dico soltanto che nel 2016 ci sono nuovi strumenti di finanziamento per aree preziose come il Carso, e non serve una fotocopia di quello che è stato». Il ministro ha in particolare indicato la via dei fondi comunitari per l'Ocm internazionale, per una sperimentazione tra FVG e Slovenia, e interregionale, tra FVG e Veneto «con budget disponibili - ha ricordato - che andranno ad aggiungersi alle quote regionali già disponibili. Il contesto del Carso è l'ideale per sfruttare questi fondi». Tra le altre richieste dei produttori vinicoli, accompagnati dall'assessore all'agricoltura del FVG, Cristiano Shaurli, la rimozione dei vincoli sul Costone carsico, interessato per l'80% da vincoli legati alle aree Sic e Natura 2000, per le quali Martina ha indicato la possibilità di attingere progetti e fondi nel Programma operativo nazionale (Pon) della Commissione Europea, e la riconversione delle aree demaniali dismesse dall'Esercito, per destinarle all'attività agricola.
Questi punti, per Martina, rientrano nella straegia ministeriale che ha già portato alla riapertura del dossier sulla Doc transfrontaliera italo-slovena del vino Terrano, di cui si parlerà anche nel prossimo Consiglio europeo, e la chiusura del dossier relativo alla Doc Friuli Venezia Giulia.
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